Se (solo) fosse un occhio nero: la violenza psicologica che annienta le donne
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Se (solo) fosse un occhio nero: la violenza psicologica che annienta le donne

Se uno schiaffo lo riconosci subito, la manipolazione no.

Immagine di repertorio
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Claudia Sarritzu Modifica articolo

25 Novembre 2020 - 08.08


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Il 25 novembre tutti vi parleranno di violenza fisica.
Pochi si ricorderanno di quella psicologica che tutte noi abbiamo subito almeno una volta nella vita.

Se uno schiaffo lo riconosci subito, la manipolazione no.

Te ne accorgi quando è troppo tardi. Quando la ferita è già molto profonda.
Quando risalire sarà una impresa difficilissima. Quando il tunnel lo avrai scavato e pure arredato e poi sarai andata ancora più giù. Si chiama cripta, tomba. Ti ci stai seppellendo e lo sai.
Sei al buio. Da sola. Isolata dai tuoi amici, dalla tua famiglia a cui non puoi più raccontare nulla di quello che ti fa, perché ti vergogni.

Ecco, la vergogna. Quella sanguina più di tutte.
All’inizio continuerai la tua vita come prima. Fingerai che quello che lui fa e dice è solo un momento. Un brutto momento “ma poi gli passa e torna la brava persona che ho conosciuto, quella gentile che mi ha fatta innamorare”.

Poi arriverà il letto. Cercherai di sfuggire alla vita. Di dormire il più possibile. Oppure una dieta sempre più rigida, uno sport sempre più faticoso. Obbiettivo: sparire.

Perché la cosa più difficile da ammettere è di essere diventata una vittima.

Che orrore “io donna in gamba che in tanti stimano”, “io forte e solare”. “Io che mi amavo così tanto”… Perché è successo proprio a me?

Perché ci sono uomini che si nutrono della sofferenza delle donne che dicono di amare.
Perché il potere che prima gli dava la società ora lo amministrano nelle mura domestiche così…
Alla luce del sole molti si professano femministi, rispettosi, in prima fila per la parità.
E forse nel lavoro te la riconoscono pure, ma nella coppia, nei sentimenti ti schiacciano il torace. Altro che cuore infranto. Si chiama gioco al massacro e loro sono più bravi di te. Non vogliono essere lasciati quindi ti annientano. Ti fanno credere che fuori non c’è altro. Che non vali nulla. Che non sei nulla. E ci riescono. Ve lo assicuro. Non conta l’istruzione, la famiglia, i soldi. Se incontri uno così e non sai come si scappa il dolore è assicurato.

Così donne, abbiamo solo due scelte:
Spezzare il fiato, immolarci al vigliacco di turno, cioè continuare a soffrire finché magari non ci verrà una brutta malattia autoimmune. O un cancro, perché no?
Oppure:
Accettare che non è amore, anche se lui ti giura di sì.

No. L’amore non è questa roba.
L’amore è un abbraccio gentile, una carezza in riva al mare. Un tiepido pomeriggio d’estate. L’amore è costanza. Quotidianità. Sostegno. Ascolto. Ridere insieme. Rispetto. L’amore è quando chiedi scusa e non mi ferisci per l’ennesima volta allo stesso modo.

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