Le comunità ebraiche: “C’è troppo fascismo e odio, va allargato il reato di apologia”
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Le comunità ebraiche: “C’è troppo fascismo e odio, va allargato il reato di apologia”

Noemi Di Segni, presidente della Ucei: "Per come è formulata ora la legge, è difficile da dimostrare l'apologia"

Le comunità ebraiche: “C’è troppo fascismo e odio, va allargato il reato di apologia”
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23 Novembre 2021 - 15.16


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La Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche Italiane (Ucei) Noemi Di Segni, ascoltata in Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d’odio, ha sostenuto che “riguardo al reato di apologia di fascismo, così come è articolato oggi, è previsto un elemento di volontà soggettivo, molto difficile da dimostrare”.

Di Segni ha infatti spiegato che non basta “chi esplicita queste forme di nostalgia, ammirazione, volontà di riverire determinati simboli e personaggi, Mussolini tra tutti”, ma serve anche un elemento soggettivo ossia la “volontà di rifondazione del partito”.

“Oggi la preoccupazione del legislatore deve essere ulteriore a nostro avviso”, spiega Di Segni sottolineando che queste formazioni esplicitano “odio” anche “online”. “La nostra preoccupazione non è che vadano a costituire un partito – ha osservato – ma è che ciò che generano come odio nella società e la preoccupazione oggi deve essere la tutela della sicurezza nella società e della non violenza, allargando la fattispecie”. 

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“Che il negazionismo in tutte le sue forme sia un tema di aggravante forse non è più sufficiente, il bene da tutelare è la memoria” ha continuato Di Segni, ricordando o le proteste choc ‘no vax’ con vestiti e simboli della Shoah e sottolineando che volevano richiamare il disaccordo sulla “scienza, i vaccini, Draghi, il governo, in maniera distorta” ma è “difficile inquadrare questa appropriazione indebita di simboli in un contesto riferito a sé stesso”.

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