Processione con inchino alla casa del boss mafioso: 39 condanne
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Processione con inchino alla casa del boss mafioso: 39 condanne

A Caltagirone (Catania) sono state condannate 39 persone, per 80 anni di reclusione complessivi, nel processo per tre deviazioni durante la processione del Venerdì Santo del 25 marzo del 2016 a San Michele di Ganzaria.

Processione con inchino alla casa del boss mafioso: 39 condanne
A Caltagirone condanne per la processione con inchino a casa del boss
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21 Dicembre 2022 - 10.45


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Un segnale molto netto di opposizione alla mafia e di lotta a ogni forma di connivenza.

A Caltagirone (Catania) sono state condannate 39 persone, per 80 anni di reclusione complessivi, nel processo per tre deviazioni durante la processione del Venerdì Santo del 25 marzo del 2016 a San Michele di Ganzaria.

Gli imputati erano passati davanti alla casa del boss mafioso Francesco La Rocca, di Cosa Nostra, per dedicargli un “inchino”. I reati contestati sono turbamento di funzioni religiose e istigazione a delinquere. A 30 imputati è contestata anche l’aggravante mafiosa.

Il tribunale di Caltagirone ha condannato a sei mesi ciascuno di reclusione dodici imputati, disponendo la sospensione della pena. Ha comminato due anni e sette mesi di reclusione per altri undici imputati, due anni e nove mesi per otto e tre anni per altri otto.

Sono stati invece assolti, con la formula perché il fatto non costituisce reato, accogliendo anche la richiesta del Pm Giuseppe Sturiale della Dda di Catania, Francesco Pullara, Simone Franchino e Gaetano La Rocca, figlio di un fratello del boss ergastolano Francesco che era detenuto al 41bis.

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Un altro nipote del capomafia, Salvatore La Rocca, figlio di un altro fratello del boss, è stato condannato a due anni e nove mesi di reclusione. Il tribunale ha disposto anche il risarcimento spese al Comune di Santa Maria di Ganzaria che si era costituito parte civile nel procedimento.

Secondo l’accusa, sostenuta in aula dalla Dda di Catania, e basata su indagini e video girati dai carabinieri della stazione di Santa Maria di Ganzaria e della compagnia di Caltagirone, il fercolo del Venerdì Santo il 25 marzo del 2016, sarebbe stato costretto a cambiare il percorso previsto dalla processione facendolo “fermare davanti l’abitazione di Francesco La Rocca, consentendo alla moglie, che attendeva la sosta di render omaggio al simulacro del Cristo morto”. Alcuni dei portatori avrebbero atteso l’uscita di casa della donna e avrebbero “inneggiato” al capo clan La Rocca.

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