Il presidente Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per l’8 marzo, ha ospitato al Quirinale l’attivista iraniana Pegah Tashakkori, che ha raccontato gli orrori «imperdonabili, là dove la rivoluzione è cominciata»..
«Da oltre sei mesi in Iran donne e uomini sono in strada per chiedere diritti fondamentali – ha spiegato -: sono sei mesi di orrore per noi che ci troviamo fuori dal nostro Paese, vediamo tutto e non possiamo fare niente per loro, solo parlare. È un obbligo per noi iraniani che siamo fuori dal Paese parlare di loro, diffondere coscienza».
Secondo Tashakkori «il regime da sempre aveva paura della gente: noi non vogliamo smettere questa lotta, vogliamo combattere». L’attivista iraniana ha poi confermato la violenza con cui sono prese di mira le scuole. «Purtroppo da tre mesi stanno attaccando le scuole con un gas chimico che si usa in guerra, è una vergogna».
«Una cosa imperdonabile. Il regime dice che non sa chi è dietro questi attacchi, però sa bene chi manifesta per strada e viene arrestato dopo due giorni, e dopo una settimana è giustiziato. Ma noi sappiamo chi c’è dietro questi attacchi. Il regime aveva paura delle ragazze e delle scuole, perché da lì è cominciata la rivoluzione».