Le parole di Giorgia Meloni sono vuote, anodine e non ci crede nemmeno lei. E infatti Fratelli d’Italia, partito pieno di fascisti o di nostalgici, ha proseguito la campagna di denigrazione della Resistenza e della lotta partigiana, nel tentativo revisionista di riscrivere la storia.
A Pistoia l’ennesima iniziativa revisionista di questo 25 aprile. Violetta Maestripieri, candidata al consiglio comunale alle ultime elezioni ed esponente di spicco di Fratelli d’Italia di Pistoia, nota per la sua vicinanza al sindaco Tomasi e al sottosegretario La Pietra, ha postato su Facebook un messaggio che collega la Festa della Liberazione a 25 mila presunti stupri commessi dai partigiani nella città. È una barbarie intollerabile, un’accusa infamante e assurda, l’ennesimo tentativo ignobile quanto inutile e dannoso di riscrivere la storia. Il 25 aprile è la Festa di Liberazione dal nazifascismo, in cui si celebrano la Resistenza, il sacrificio delle partigiane e dei partigiani e i valori della nostra Costituzione, che è antifascista».
Lo dicono i senatori del Pd Valeria Valente e Dario Parrini, componenti della Commissione Affari costituzionali del Senato che sottolineano: «questa volta la Destra usa addirittura un argomento come la violenza sessuale contro le donne a scopi propagandistici. Rispondiamo: ora e sempre Resistenza».
Nel post, poi rimosso, si legge: «Dalla parte delle donne vittime dei partigiani. Non chiamateli eroi», insieme a un’immagine del film `La Ciociara´ con Sophia Loren e la scritta in rosso «25 aprile 1945. 25mila donne stuprate, cosa festeggiate?».
E comunque, visto che a destra sono ignoranti come le zucchine, il film la Ciociara non racconta la storia di uno stupro dei partigiani ma fatto dalla divisione marocchina delle truppe coloniali francesi che dopo il ritiro dei tedeschi fu protagonista di episodi di violenza contro gli italiani e, in particolare, le donne.
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