La stampa torna nel mirino di Grillo
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La stampa torna nel mirino di Grillo

Prima parla di tregua con la stampa e con la tv e poi fa retromarcia. Il leader dei 5 Stelle dovrebbe essere lasciato in una splendida solitudine.

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10 Maggio 2013 - 14.13


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di Ginevra Dervi

Ai giornalisti, più che un consiglio, una minaccia, dice lo stesso Grillo. Non solo un avvertimento, quello che il leader del M5s ha voluto lanciare ai giornalisti che lo aspettavano in massa, come al solito, davanti ad un hotel romano: “È bello sapere che fate i sondaggi: state molto attenti a fare dossier su mogli e figli. Ora li faremo anche noi. Non è un consiglio, è una minaccia”, ha detto Grillo.

Ora, che la stampa italiana abbia tanti difetti, lo sappiamo. Che non abiti in molti un cuor da leone, pure, ma che la stampa sia il male dei mali da accomunare a quanti in questi mesi hanno ricevuto le minacce di Grillo, questo no. E allora, per rispondere alle minacce, la stampa italiana abbia il coraggio e la dignità di fare una cosa: lasci Grillo e i grillini di ogni spessore in una splendida solitudine, non stiamo addosso a Grillo e ai grillini tutte le ore del giorno per registrarne sospiri e cazzate, smettano i giornalisti italiani di fare quelle comiche in auto e in moto all’inseguimento del primo grillo che scappa.

Non è così che si racconta la politica, questo è gossip trasferito alla politica, stessi meccanismi, stesse logiche, stesso schiamazzo. Li lascino soli, se hanno qualcosa da dire lo dicano in solitudine e con i canali che riterranno utili. E se le cose che dicono Grillo e i grillini avranno valore, siano riprese, senza gli orgasmi che sembrano accompagnare i giornalisti al seguito, quando inizia la caccia a Grillo e al pensiero del grillo.

Se lo faranno, daranno segno di maturità e dignità, suggeriranno educazione e rispetto, e magari, con la scusa di Grillo, invertiranno la tendenza e recupereranno un diverso rapporto col personale politico: Grillo, Bersani, D’Alema, Berlusconi e via dicendo.

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