Fassina: "Difenderemo il reddito di cittadinanza in Parlamento da chi vuole continuare a sfruttare il lavoro"
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Fassina: "Difenderemo il reddito di cittadinanza in Parlamento da chi vuole continuare a sfruttare il lavoro"

Il componente della Commissione Bilancio della Camera: "C'è la corsa a fare sponda a Confindustria che vede il Rdc come fumo negli occhi, perché è un argine all'impoverimento del lavoro"

Stefano Fassina
Stefano Fassina
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15 Novembre 2021 - 09.34


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Non troppo tempo fa la Meloni lo aveva definito come il “metadone di stato”: probabilmente una mossa propagandistica. Fassina di Liberi e Uguali però non ci sta ed ha dichiarato di voler difendere il Reddito di Cittadinanza ad ogni costo:
“La destra e i suoi derivati hanno scelto il reddito di cittadinanza come argomento per fare propaganda politica, lo difenderemo in Parlamento. Alla fine il Pd tiene su questo punto, anche perché bisogna davvero essere faziosi e contro le persone più in difficoltà per non riconoscere che il Rdc, che certamente va migliorato, ha avuto il merito di evitare a milioni di persone una situazione ancora più difficile di quella che hanno avuto”.
Così Stefano Fassina, deputato di Leu, componente della Commissione Bilancio della Camera, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“C’è la corsa a fare sponda a Confindustria che vede il Rdc come fumo negli occhi, perché è un argine, seppur temporaneo, all’impoverimento del lavoro, c’è un pezzo di mondo confindustriale che vuole continuare a sfruttare il lavoro. Il Rdc è anche un salario di riserva. E’ ovvio che se vuoi continuare a pagare 3 euro l’ora i lavoratori il Rdc non ti va bene. Questo spiega l`accanimento di Confindustria e delle figure politiche che gli vanno dietro”, prosegue Fassina. “Dopodichè va messo in evidenza che la parte delle politiche attive per il lavoro va rivista perché finora non c`è stata. Sulla storia dei furbetti e delle frodi, non ho sentito il presidente di Confindustria dire qualcosa quando è uscito fuori che la cassa integrazione per covid veniva presa da un quarto delle imprese che non ne aveva diritto perché stava continuando a lavorare, non ho sentito Renzi e Salvini dire qualcosa sulle frodi sul bonus del 110%”, ha concluso.

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