Cirinnà: "Sui diritti Lgbt l'Italia è ancora lontana dagli standard europei"
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Cirinnà: "Sui diritti Lgbt l'Italia è ancora lontana dagli standard europei"

La senatrice Pd: "I diritti e la solidarietà in Ue sono percepiti come identitari e qualificanti, senza non può esserci Europa, sono condizioni 'non negoziabili e irreversibili"

Monica Cirinnà
Monica Cirinnà
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27 Aprile 2022 - 15.20


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La senatrice del Pd Monica Cirinnà, responsabile nazionale Diritti, ha dichiarato in Aula: “È molto importante e non era scontato che il Senato abbia deciso di dedicare una sessione di discussione ai risultati dei lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa. L’Ue è davanti a sfide legate alla costruzione effettiva della solidarietà tra i popoli. L’Europa della pace è l’Europa della solidarietà, un’Europa che decide di essere protagonista della storia, fondando il suo ruolo e la sua identità sulla difesa e sulla promozione dei diritti e della democrazia”. 

“I diritti e la solidarietà in Ue sono percepiti come identitari e qualificanti – ha proseguito Cirinnà – senza non può esserci Europa, sono condizioni ‘non negoziabili e irreversibili’ e per questo il gruppo di lavoro ha formulato proposte importanti per rendere effettive le procedure di controllo del rispetto dello stato di diritto da parte degli Stati membri”.

“Penso alla situazione dei diritti delle donne, soprattutto in Polonia, dove non possono abortire neanche le profughe ucraine giovanissime in gravidanza a causa degli stupri. Penso alla condizione delle persone LGBT+ in Polonia e in Ungheria. E penso alla risposta orgogliosa del Parlamento europeo che, nel 2021, ha proclamato l’Unione ‘zona di libertà per le persone LGBT+’ e alla strategia della Commissione. Una strategia che riguarda da vicino anche l’Italia la quale, sulla questione LGBT+ è ancora molto lontana da standard europei”.

“Il nostro Paese non si è saputo dotare di una legge contro i crimini d’odio e continua a ignorare la domanda di riconoscimento e tutela delle figlie e dei figli delle famiglie arcobaleno, nonostante nella strategia della Commissione si legga testualmente che ‘chi è genitore in un paese deve esserlo in tutti i paesi’. E penso infine alle politiche migratorie. Mi auguro che questo lavoro sia di impulso per la revisione dei trattati. Il Pd – ha concluso Cirinnà – è impegnato a tutti i livelli per il raggiungimento di questo obiettivo, in cui crediamo molto”. 

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