Elezioni, Padre Occhetta: "Incerto il voto dei cattolici moderati"
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Elezioni, Padre Occhetta: "Incerto il voto dei cattolici moderati"

Padre Francesco Occhetta in un editoriale sul portale `Comunità di Connessioni´: "Molte persone che appoggiavano le forze moderate si stanno chiedendo cosa fare e chi votare"

Elezioni, Padre Occhetta: "Incerto il voto dei cattolici moderati"
Padre Occhetta
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21 Agosto 2022 - 10.54


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Come sottolineato da Francesco Occhetta in un editoriale pubblicato su ‘Comunità di Connessioni’, il dato politico più incerto è il destino dell’area moderata, sempre più orfana di appartenenza, di rappresentanti e di riferimenti culturali. Eppure, questo bacino di consenso che ha storicamente nutrito la democrazia italiana, include ancora milioni di voti provenienti in gran parte dal mondo cattolico ma anche da chi si astiene».

«Dopo le incertezze e le derive politiche degli schieramenti tradizionali, molte persone che appoggiavano le forze moderate si stanno chiedendo cosa fare e chi votare. Tra queste ci sono anche i cattolici liberali, i cattolici popolari e i cattolici democratici, radici diverse di un unico albero», rileva il gesuita ragionando sul possibile voto degli appartenenti alle grandi anime del mondo cattolico, da Comunione e Liberazione alla Comunità di Sant’Egidio, da Azione Cattolica al Rinnovamento dello Spirito.

Per Occhetta, analista esperto di politica italiana, «la centralità politica è come la rosa dei venti: un punto di intersezione dove le politiche di `destra´ e di `sinistra´ e le nuove politiche del `nord´ e del `sud´ sono obbligate a passare per mantenere il Paese nel suo assetto democratico inscritto nella Costituzione. Il `centro´ politico, inteso come `centralità´, è un metodo, un’antropologia, un gradualismo di riforme, la moderazione dei linguaggi, il rispetto dell’avversario, la cultura della mediazione».

«In questa ora della storia sarebbe una grave omissione se il mondo moderato non rialzasse la testa e non si assumesse la responsabilità di questa nuova stagione, superando i protagonismi personali e contribuendo, attraverso la formazione delle coscienze e la selezione dei politici, a governare la cosa pubblica».

«Tutto questo nel concreto significa investire sull’istruzione e sulla formazione dei giovani, formare un patto generazionale, investire nell’inclusione sociale e territoriale, nelle politiche ambientali, nella giustizia, in un lavoro degno, nella parità di genere e nella costruzione della pace e dell’Europa. Tornare a una forza protagonista e gentile nella vita politica del Paese, questo è ciò che i moderati sono chiamati a fare per la nostra società e per le nuove generazioni. Per farlo – conclude padre Occhetta – occorre che la cultura centrista abbia il coraggio di `federarsi´, di ripartire da un metodo e dalle esperienze virtuose che già esistono per progettare il domani con speranza e realismo».

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