Violenza sulle donne, Schlein: "Non è emergenza ma problema strutturale in una società patriarcale"
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Violenza sulle donne, Schlein: "Non è emergenza ma problema strutturale in una società patriarcale"

Così Elly Schlein (Pd) intervenendo in Aula nella discussione generale sulle mozioni contro la violenza di genere.

Violenza sulle donne, Schlein: "Non è emergenza ma problema strutturale in una società patriarcale"
Elly Schlein
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23 Novembre 2022 - 12.20


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«La metà delle donne uccise quest’anno sono state uccise con un’arma letale: il presupposto malato di un diritto al possesso del corpo della donna. Non, come spesso leggiamo in un’inaccettabile narrazione mediatica che assume il punto di vista del carnefice, da un raptus, non da folle gelosia o amore disperato, no: dal patriarcato. È un dato incontrovertibile: la violenza sulle donne nella società patriarcale non è episodica, è strutturale». Così Elly Schlein (Pd) intervenendo in Aula nella discussione generale sulle mozioni contro la violenza di genere.

«Per contrastarla – ha proseguito – è necessario agire in modo sistemico su più fronti, quello normativo, preventivo, culturale, economico, a partire dal sostegno ai centri antiviolenza e le case rifugio e da un impegno che inizi prima che sia troppo tardi per sradicare il pregiudizio sessista: già sui banchi di scuola, con un grande investimento sull’educazione alle differenze. L’emancipazione economica delle donne è un tassello fondamentale della lotta contro la violenza di genere e cancellando il reddito di cittadinanza si tolgono strumenti di emancipazione». «Alle donne che fuoriescono dalla violenza – ha detto Schlein – bisogna garantire la casa, bene il reddito di libertà, ma troppo pochi i fondi stanziati finora. E poi un lavoro dignitoso e non povero e precario, chiudere divari salariali e occupazionali di genere, investire nelle infrastrutture sociali ed educative per liberare le donne dal carico di cura che grava sproporzionatamente sulle loro spalle e le frena nel lavoro. Proprio le donne, insieme ai giovani, hanno pagato il prezzo occupazionale più alto durante la pandemia, perché avevano già ereditato i contratti e le condizioni di lavoro più precari dalla crisi precedente. A questa precarietà – ha concluso Schlein – si lega il destino violento che hanno subito troppe lavoratrici uscite di casa per andare al lavoro e mai più rientrate, come dimostra quanto accaduto a Luana D’Orazio e Nicoletta Palladini».

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