Mattarella: "La Ue deve ambire alla Pace, altrimenti non ha ragione di esistere"
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Mattarella: "La Ue deve ambire alla Pace, altrimenti non ha ragione di esistere"

Sergio Mattarella: «La nostra Costituzione, agli art. 10 e, soprattutto, 11, impegna l'Italia a promuovere e favorire le organizzazioni internazionali rivolte ad assicurare pace e giustizia fra le Nazioni».

Mattarella: "La Ue deve ambire alla Pace, altrimenti non ha ragione di esistere"
Sergio Mattarella
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31 Agosto 2023 - 12.25


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Sergio Mattarella è intervenuto al convegno “Il sogno europeista è nato qua. Una sfida da completare”, in corso al teatro di Torre Pellice in provincia di Torino. Il presidente della Repubblica ha parlato dell’attuale stato della Ue, ma non solo.

«L’unità europea è l’ambizione di completare uno storico percorso di innegabile successo. Sprovvista delle sue autentiche ambizioni l’Europa non avrebbe ragione di esistere. Non potrebbe esistere. L’ambizione, in tempi di guerra, di conseguire presto la pace per un ordine internazionale rispettoso delle persone e dei popoli. L’ambizione, in tempi di pace, di preparare la pace, il suo consolidamento per la giustizia tra le nazioni e i popoli».

«La lotta di Liberazione, poi la Repubblica e la Costituzione, corroborano la riconquistata unità nazionale, la libertà e la piena partecipazione democratica, con il voto finalmente riconosciuto alle donne. Dopo la contraffazione operata dal fascismo, si comprese come il valore della Patria, non si esaurisce nella aspirazione a una storia comune ma come rilevi la capacità di costruire il futuro del nostro popolo, di una comunità responsabile, espressione autentica dei valori dei cittadini del nostro Paese».

«L’8 settembre 1943 fu, però, anche l’ora del riscatto. Dei militari italiani che si batterono, a Porta San Paolo, a Roma, così come nelle isole del Mediterraneo, nei Balcani, pagando a caro prezzo la loro fedeltà alla Patria. Dei cittadini che avevano da tempo abbandonato ogni fiducia nei confronti degli stentorei e vacui proclami della dittatura di Mussolini. Si fece strada, nel Paese, la coscienza di un nuovo inizio».

«La nostra Costituzione, agli art. 10 e, soprattutto, 11, impegna l’Italia a promuovere e favorire le organizzazioni internazionali rivolte ad assicurare pace e giustizia fra le Nazioni. La pretesa che siano le guerre a disegnare gli equilibri corrisponde alla logica del prevalere del più forte sul più debole. La logica che ha regalato le nefandezze del Novecento. Per uscire dalle quali sono state necessarie tenacia e risolutezza».  

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