Il governo vuole 5 mila euro per lasciare i migranti liberi, insorge l'opposizione: "Crudeltà"
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Il governo vuole 5 mila euro per lasciare i migranti liberi, insorge l'opposizione: "Crudeltà"

Una vergogna di quelli che ogni giorno si ergono a falsi difensori del cristianesimo mentre calpestano il vangelo.

Il governo vuole 5 mila euro per lasciare i migranti liberi, insorge l'opposizione: "Crudeltà"
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22 Settembre 2023 - 19.46


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Una vergogna di quelli che ogni giorno si ergono a falsi difensori del cristianesimo mentre calpestano il vangelo.

«Questa ultima crudeltà» del governo cozza contro il diritto internazionale. Una fideiussione di cinque mila euro è una ulteriore crudeltà inumana di un governo forte coi deboli e debole coi forti».

 Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, in collegamento con l’evento «Crea! L’Italia che faremo», a Iseo.

Migranti, Bonelli:  il Governo chiede 5000 euro per la libertà, uno schifo

“Il migrante che verserà  5.000 euro non andrà  nei centri di detenzione. Invece chi non paga va nei campi di detenzione, come li chiama il governo. Questa vergogna si aggiunge alle tante di questo governo. Una norma che garantisce la libertà a chi paga fa solo schifo.

Ed è significativo della natura punitiva della norma che l’importo da mettere a garanzia non possa essere messo da terzi.”

Così su X il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, in riferimento al  decreto del ministero dell’Interno pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale 

Leggi anche:  Landini (Cgil): "Quanto accaduto con Scurati è grave, il governo non riesce a dire la parola antifascista"

Il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

“La norma del governo che chiede ai richiedenti asilo di versare una somma di 5mila euro per evitare di essere trattenuti all`interno dei Cpr è scafismo di Stato, una tangente discriminatoria, classista e disumana, verso chi scappa da fame e guerre. Ci sarebbe da vergognarsi solo per averlo pensato. Ma c`è di peggio: questa norma è illegale in quanto la Corte di Giustizia europea nel 2020 ha già sanzionato una misura analoga introdotta dall’Ungheria”.

Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

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