Lo sconcertante silenzio della maggioranza in un dibattito dominato dalle opposizioni
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Lo sconcertante silenzio della maggioranza in un dibattito dominato dalle opposizioni

In più di cinquant’anni di attività giornalistica alla Rai non mi era mai capitato di assistere ad una seduta della Camera dei Deputati come quella odierna. Il tema è di grande rilievo: bilancio di previsione per il 2024 e pluriennale sino al 2026.

Lo sconcertante silenzio della maggioranza in un dibattito dominato dalle opposizioni
Elly Schlein
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Nuccio Fava Modifica articolo

29 Dicembre 2023 - 01.59


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In più di cinquant’anni di attività giornalistica alla Rai non mi era mai capitato di assistere ad una seduta della Camera dei Deputati come quella odierna. Il tema è di grande rilievo: bilancio di previsione per il 2024 e pluriennale sino al 2026.

Prima anomalia l’assenza della Presidente del Consiglio, anche se a causa di malattia che aveva persino provocato il rinvio della conferenza stampa. Non meno singolare l’assenza del ministro Giorgetti – responsabile del dicastero dell’Economia – che proprio sulla legge di bilancio aveva le maggiori responsabilità politiche e istituzionali, specie dopo i pasticci a Bruxelles. Tuttavia, lo sconcerto più grave, da censurare è rappresentato a mio avviso dall’atteggiamento di tutti i parlamentari del centrodestra: sugli oltre sessanta emendamenti presentati dalle opposizioni non hanno mai preso la parola per esprimere il loro punto di vista limitandosi a spingere il pulsante del no. Eppure, c’era stato un accordo sull’ordine dei lavori tra maggioranza e opposizione per evitare l’esercizio provvisorio. Seduta al banco del governo solo una generosa sottosegretaria, senza la quale la seduta non avrebbe potuto neppure tenersi a causa della diserzione di tutta la squadra dei Ministri del Governo e del regolamento parlamentare.

Le opposizioni sono però state all’altezza della situazione fornendo un quadro serio e approfondito delle maggiori questioni del paese. Con interventi efficaci della segretaria del PD sulla questione delle donne, specie del lavoro femminile in abbinamento con le funzioni di cura familiare verso i figli e gli anziani. Anche gli altri schieramenti, mai come in questa occasione, si sono ritrovati in posizioni unitarie e con accenti comuni o molto simili. Sotto questo profilo va rimarcato il livello politico dei numerosi interventi svolti da parlamentari donne, e il tributo unanime rivolto all’ex Ministro Tina Anselmi per il coraggio con cui ha istituito il servizio sanitario nazionale e l’inchiesta sulla P2 forte dell’appoggio di Nilde Iotti. Non senza sorpresa sono stati centrati anche altri problemi di fondo sul tema della sanità e delle insopportabili liste d’attesa e l’orientamento del governo rivolto a privilegiare la sanità privata. Non solo. Sono stati approfondati anche gli enormi temi dell’invecchiamento della popolazione, della sempre più preoccupante crisi della natalità, della crescita della povertà e dell’abbandono dei disabili e dei poveri. 

Seguiremo domani gli ultimi sviluppi, con il successo scontato della maggioranza di centro destra ma con i problemi dell’Italia e del suo rapporto con l’Europa, con in corso due drammatiche guerre che renderanno sicuramente ancora più impegnativa e difficile la vita politica del paese. 

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