De Cristofaro (Avs): "Contrari al riarmo dell'Europa, quella di Von der Leyen è la negazione dei valori della Ue"
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De Cristofaro (Avs): "Contrari al riarmo dell'Europa, quella di Von der Leyen è la negazione dei valori della Ue"

De Cristofaro (Avs): "La strategia delineata oggi dalla von der Leyen è la negazione di cosa è l'Unione europea: uno spazio di pace dopo gli orrori di due guerre".

De Cristofaro (Avs): "Contrari al riarmo dell'Europa, quella di Von der Leyen è la negazione dei valori della Ue"
Peppe De Cristofaro
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28 Febbraio 2024 - 15.13


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L’Alleanza Verdi e Sinistra alza la voce contro gli appelli al riarmo di Ursula von der Leyen, per un’ipotetica guerra contro la Russia. Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

«Noi siamo contrari all’Europa con l’elmetto e non condividiamo le parole di Ursula von der Leyen sulla necessità che l’Europa si prepari alla guerra con la Russia con un piano straordinario di riarmo europeo. Una cosa è la difesa comune europea, altra è la corsa al riarmo. Altra cosa ancora è fare la guerra alla Russia. La strategia delineata oggi dalla von der Leyen è la negazione di cosa è l’Unione europea: uno spazio di pace dopo gli orrori di due guerre».

«Risuonano ormai da troppe parti gli echi di una logica bellicista che non fa bene all’Europa – continua – Le parole di Macron sull’invio di truppe di terra Nato in Ucraina, sono un vero e proprio campanello d’allarme, la punta dell’iceberg di una strategia di classi dirigenti arrivate ormai al capolinea, senza strategia. In tempi come questi, con una guerra alle porte dell’Europa e una in Medio Oriente, l’Europa non deve trasformarsi nel braccio armato della Nato o, peggio, degli americani». 

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«I Paesi dell’Unione europea sono stati presi da una furia bellicista che non porta da nessuna parte. L’Europa invece di chiudersi a riccio dovrebbe farsi promotrice di una strategia diversa da quella militare e avviare un’iniziativa diplomatica forte per interrompere il conflitto che c’è, non alimentarlo».

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