Salvini prova a fare chiarezza su Putin (ma non ci riesce): "Lo stimavo fino all'invasione dell'Ucraina"
Top

Salvini prova a fare chiarezza su Putin (ma non ci riesce): "Lo stimavo fino all'invasione dell'Ucraina"

Salvini: «Avevo stima di Putin come uomo di governo fino all'invasione dell'Ucraina? Sì, come ce l'avevano Berlusconi, Renzi, Prodi, come tutti i capi di governo che si sono succeduti». 

Salvini prova a fare chiarezza su Putin (ma non ci riesce): "Lo stimavo fino all'invasione dell'Ucraina"
Salvini sulla Piazza Rossa di Mosca
Preroll

globalist Modifica articolo

4 Aprile 2024 - 09.17


ATF

Dopo che la maggioranza ha respinto la mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini, accusato per i suoi legami con il partito di Putin, il leader della Lega dopo mesi di silenzio sul tema ha finalmente affrontato la questione, intervistato da Libero Quotidiano. 

«E’ la rappresentazione plastica della sinistra che vive sulla luna. Stanno cercando quello che non c’è, un processo su un accordo – peraltro negli organismi internazionali da cui i russi erano stati espulsi, dunque avrei collaborato solo con me stesso – che fin dall’inizio della guerra in Ucraina abbiamo detto che era stato annullato. Avevo stima di Putin come uomo di governo fino all’invasione dell’Ucraina? Sì, come ce l’avevano Berlusconi, Renzi, Prodi, come tutti i capi di governo che si sono succeduti». 

«Io Putin l’ho visto una volta nella vita, mentre altri ci hanno fatto accordi commerciali, economici, ripeto, giustamente. il problema non è il popolo russo, il problema è aver scatenato una guerra senza senso di cui il mondo avrebbe fatto volentieri a meno. Quindi è chiaro che se fino al giorno prima tutti avevano una certa opinione di Putin, nel momento in cui scateni una guerra passi dalla parte del torto, punto. Non c’è niente da disdire, perché non c’è niente in essere. Altro paio di maniche è, come anche oggi ha ricordato il Santo Padre, lavorare per la fine di questa guerra. Spero che il 2024 in questo senso sia per il bene di tutti l’anno della pace e non dell’inasprimento».

«Organizzo il primo G7 la settimana prossima a Milano, dall’ 11 al 13 aprile, con americani, britannici, giapponesi e l’invitato esterno è il ministro ucraino delle Infrastrutture, perché il primo punto del dossier sarà la ricostruzione dell’Ucraina. Mentre si discute di mozioni di sfiducia surreali in Parlamento, il pericoloso russofilo Salvini ha invitato il collega ucraino al tavolo con i potenti del mondo per parlare di ricostruzione. E quindi la ricostruzione prevede la cessazione delle ostilità. Spero che arrivi prima e in ogni caso attendo con ansia le elezioni americane di novembre, perché la svolta repubblicana significa un ritorno all’equilibrio, alla moderazione e alla pace. Spero in notizie positive, senza tracolli militari prima di novembre». 

«La Lega ha sempre votato tutti i provvedimenti in difesa dell’Ucraina aggredita. Senza però additare l’intero popolo russo come un nemico da abbattere. Un conto sono le gerarchie e i governi, non condivido l’estremismo di quelli che per combattere Putin vietano i balletti, i concerti, boicottano gli sportivi, questo è assurdo». Dunque l’accordo con il partito di Putin non c’è più: «Assolutamente. Calenda aspetta la raccomandata con la ricevuta di ritorno, manderò una pec a Putin. è chiaro che è malafede, come quella di chi ha cercato per anni fondi russi, mai chiesti, né visti né dati».

Native

Articoli correlati