Il vaccino protegge di più dell'infezione naturale da Covid: un altro studio lo conferma
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Il vaccino protegge di più dell'infezione naturale da Covid: un altro studio lo conferma

E' quanto emerge uno studio condotto dall'Istituto Europeo di Oncologia di Milano e pubblicato sulla rivista PlosOne.

Il vaccino protegge di più dell'infezione naturale da Covid: un altro studio lo conferma
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8 Febbraio 2022 - 11.27


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Non ci sono più dubbi su cosa, tra vaccino e guarigione dalla malattia, fornisca più protezione: l’immunità fornita dal vaccino è maggiore rispetto a quella che l’organismo sviluppa naturalmente una volta contratto il Covid-19, sia in merito alla probabilità di reinfezione sia rispetto alla durata della malattia. È quanto si legge in uno studio condotto dall’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e pubblicato sulla rivista PlosOne.

Lo studio è stato condotto su 1493 soggetti non vaccinati e 2029 sottoposti invece a vaccinazione completa (incluso il booster). Fra i non vaccinati sono state rilevate 266 infezioni da Covid-19, il 17,8% del totale. Dei 2029 vaccinati solo 30 i positivi, di cui 26 avevano ricevuto una doppia dose di Pfizer, 4 soltanto una di Astrazeneca.
Dallo studio è emerso che la probabilità di contrarre il virus per i non vaccinati è significativamente superiore rispetto a chi ha ricevuto l vaccino, il 3% contro l’1,47%. Una probabilità, quindi, quasi doppia.

Anche la protezione fornita dagli anticorpi vaccinale risulta maggiore rispetto a quella post-infezione. Dei 2029 vaccinati 1940 hanno sviluppato anticorpi, mentre dei 266 infetti soltanto 84. Inoltre, i non vaccinati sono stati per lo più asintomatici o pauci-sintomatici, cosa che, secondo gli autori dello studio, confermerebbe la necessità di vaccinare tutti, anche chi ha contratto l’infezione Sars-Covid-2.

Differenze importanti sono state rilevate, infine, anche in merito alla durata media dell’infezione: 2 giorni nei vaccinati, 11 nei soggetti che avevano contratto precedentemente l’infezione. Questo suggerirebbe una capacità infettiva più breve nei soggetti vaccinati e quindi anche la necessità di rivedere le politiche di isolamento per ridurre la quarantena per i vaccinati, con tutte le implicazioni socio-economiche che ne conseguono.

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