Marotta: sono 31, la storia non si cancella
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Marotta: sono 31, la storia non si cancella

I tifosi allo stadio hanno esposto uno striscione con scritto 31 e l'Ad bianconero Marotta afferma: su Calciopoli c'è ancora mistero. Bisogna fare luce.

Marotta: sono 31, la storia non si cancella
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6 Maggio 2013 - 10.10


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Su Calciopoli «c’è ancora mistero e va fatta piena luce». Il giorno dopo il 29mo (o 31mo, secondo i tifosi boianconeri) l’Ad bianconero Beppe Marotta, ospite di Radio Anch’Io Sport, dice con una punta di orgoglio che «la storia non si cancella purtroppo. Attorno a calciopoli c’è molto mistero, c’è un imputato che è stato condannato, la Juventus, e che ha pagato amaramente in termini di scudetti sottratti e di conseguenze quasi irriparabili. Sono aperti ancora dei contenziosi giuridici e la società ha l’obbligo di credere fino in fondo e verificare l’estraneità a questi fatti».

Marotta sottolinea come la società vuole «chiarezza, per capire cosa è realmente successo e avere spiegazioni che non sempre sono state date. La rivendicazione che vogliamo portare avanti è relativa a una mancanza di trasparenza su calciopoli in termini di condanne e assoluzioni». Insomma, «c’è ancora qualcosa di misterioso» e la società ha «la legittima rivendicazione» di difendersi anche per rispetto dei tifosi «che si sono visti sottrarre due scudetti».

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