Rocchi spiega lo stop di Di Bello: "Poteva far meglio"
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Rocchi spiega lo stop di Di Bello: "Poteva far meglio"

Così il designatore arbitrale di serie A e B, Gianluca Rocchi, a `Open var´ su Dazn, parlando della direzione di Marco Di Bello in Lazio-Milan.

Rocchi spiega lo stop di Di Bello: "Poteva far meglio"
Gianluca Rocchi,
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4 Marzo 2024 - 00.45


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Le polemiche non finiscono: “Si poteva fare meglio nel controllo della partita. Non è semplice in certi casi ma i calciatori hanno bisogno di una guida e in quel caso è un po’ mancata. Lui la mattina dopo mi ha scritto un po’ mortificato, `mi dispiace tanto, potevo fare meglio´. Fermarlo? Io mando fuori quelli che non fanno meglio e va recuperato il prima possibile».

Così il designatore arbitrale di serie A e B, Gianluca Rocchi, a `Open var´ su Dazn, parlando della direzione di Marco Di Bello in Lazio-Milan.

«Io non faccio politica, faccio tecnica – ha aggiunto rispondendo a chi sottolineava le tante richieste di riforma del sistema -. Certo servono riforme nella struttura, ma mi dispiace se per una partita o due andate male, dopo diverse domeniche positive, si dica che bisogna cambiare immediatamente qualcosa».

Rocchi ha anche commentato altri episodi contestati della partita dell’Olimpico, cominciando dal rigore chiesto dalla Lazio per l’intervento del portiere del Milan Maignan su Castellanos: «Episodio molto al limite, ma siamo d’accordo con questa valutazione dell’arbitro, era un contatto casuale. Non era comunque un caso da var, perchè se si fosse deciso per il rigore sarebbe stato comunque accettabile». 

«Qui c’è un’azione divisa in due parti perchè il portiere prima ha colpito il pallone, in caso contrario c’era il rigore – ha aggiunto Rocchi -. ma la dinamica era complessa e supportiamo la decisione dell’arbitro». 

Anche sull’espulsione di Pellegrini per doppia ammonizione, la scelta di Di Bello è stata approvata: «Noi interveniamo per interrompere il gioco se c’è qualcosa di serio, l’arbitro è stato invece attratto più dal contrasto tra Pulisic e il laziale. Il doppio giallo era dovuto, anche se mi rendo conto della difficoltà di accettare una decisione così».

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