Lo strascico del derby romano si protrae anche dopo le decisioni del giudice sportivo Gerardo Mastandrea, che ha chiesto un supplemento di indagine in merito ai cori di discriminazione razziale e religiosa intonati dalle tifoserie delle società Roma e Lazio sia prima che durante il derby di sabato scorso, ricordando che «non hanno comportato annuncio sonoro o interruzione della gara».
Letta la relazione pervenuta dalla Procura Federale; con riferimento riportati dettagliatamente nel medesimo rapporto della Procura Federale a partire dalle ore 16.44 del giorno della gara, assumono rilevanza, per dimensione e percezione segnalate dai rappresentanti della stessa Procura, tre episodi: cori tifoseria Lazio («Curva nord centrale») di discriminazione razziale il romanista Lukaku (1° e 28° min. primo tempo e 51° min. secondo tempo); coro tifoseria Lazio («Curva nord – Distinti nord ovest+est») di discriminazione razziale (di matrice religiosa) verso tifoseria avversaria (35° primo tempo); coro tifoseria Roma («Curva sud centrale e laterale») di discriminazione razziale verso il laziale Guendouzi (22° secondo tempo).
Per quanto riguarda l’episodio della bandiera della Lazio con un ratto al centro sventolata da Gianluca Mancini a fine gara, il giudice sportivo ha deciso di comminare solo una multa di 5.000 euro al giocatore giallorosso.
Adx
Argomenti: Calcio