Sondaggi: molti europei credono (erroneamente) che i migranti irregolari siano più di quelli legali
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Sondaggi: molti europei credono (erroneamente) che i migranti irregolari siano più di quelli legali

In Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Germania, Italia e Spagna, tra il 44% e il 60% degli intervistati ritiene che ci siano “molti” o “abbastanza” migranti presenti illegalmente rispetto a quelli presenti legalmente.

Sondaggi: molti europei credono (erroneamente) che i migranti irregolari siano più di quelli legali
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16 Dicembre 2025 - 18.33


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Molti europei credono erroneamente che la maggior parte dei migranti presenti nel loro Paese siano irregolari, secondo un sondaggio che ha rilevato un’opposizione netta a qualsiasi aumento dei flussi migratori e un forte sostegno a una loro significativa riduzione, inclusi i rimpatri.

In Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Germania, Italia e Spagna, tra il 44% e il 60% degli intervistati ritiene che ci siano “molti” o “abbastanza” migranti presenti illegalmente rispetto a quelli presenti legalmente.

Le stime reali di persone soggiornanti illegalmente nei Paesi europei sono molto più basse rispetto ai dati ufficiali sulla popolazione straniera. Uno studio del 2023, ad esempio, evidenziava che solo il 21% degli immigrati in Francia fosse stato “senza documenti” in qualche momento.

In Polonia, unico Paese dell’Europa centrale incluso nel sondaggio, l’opinione pubblica è più divisa: il 36% crede che ci siano più migranti illegali che legali, il 28% il contrario, mentre il 22% ritiene che le proporzioni siano simili.

Il sondaggio sui sette Paesi mostra che maggioranze o quasi maggioranze in tutti i Paesi – dal 49% in Polonia al 60% in Germania – favoriscono una “forte diminuzione” del numero di migranti ammessi, pur lasciando comunque qualche ingresso consentito. Circa la metà degli intervistati (tra il 46% e il 53%) sostiene un blocco completo dei nuovi arrivi, accompagnato dalla partenza di “un gran numero” di migranti recenti.

Ampie maggioranze, tra il 64% e l’82%, si oppongono a qualsiasi aumento significativo dei nuovi ingressi e la maggior parte rifiuta anche che il livello attuale rimanga invariato, con l’eccezione di Polonia e Danimarca, dove il sostegno per questa ipotesi supera l’opposizione.

Tra coloro che sostengono i rimpatri, la preferenza va verso chi ha “violato le regole”, chi è arrivato per ricevere sussidi (78-91%), i richiedenti asilo irregolari (73-85%) e chi lavora senza un visto valido in mansioni non qualificate (66-85%). L’entusiasmo per l’allontanamento di gruppi “legali” – come richiedenti asilo che seguono la procedura, studenti stranieri o lavoratori qualificati in professioni carenti – è molto più basso, con i medici tra i più tutelati. Solo il 15-24% degli intervistati favorevoli a rimpatri di massa appoggerebbe l’allontanamento di medici con visto di lavoro, equivalente all’8-12% del pubblico generale, considerato il “limite massimo” della componente più radicale contro l’immigrazione.

Il sondaggio suggerisce che gli intervistati comprendono gli effetti economici e sociali di una riduzione della migrazione legale e sono meno propensi a sostenerla se comporta conseguenze significative. Quando si è chiesto se preferissero ridurre l’immigrazione a scapito di mantenere personale sanitario, coprire posti di lavoro qualificati e attrarre talenti, gli intervistati hanno sempre scelto queste alternative. Molto meno accettate sono state motivazioni economiche generali o il rispetto degli obblighi umanitari internazionali come giustificazione per non ridurre la migrazione.

Per quanto riguarda l’impatto della migrazione, tra il 56% e il 75% degli intervistati ha giudicato negativa l’immigrazione illegale. La percezione della migrazione legale è più variegata: gli spagnoli sono i più positivi, con il 42% che la ritiene prevalentemente positiva, mentre francesi e tedeschi sono i più critici (38% e 39% ritengono negativa anche quella legale, contro 22% e 24% che la giudicano positiva).

Analogamente, mentre la maggioranza (68-81%) considera eccessiva l’immigrazione illegale, molti francesi (52%) e tedeschi (57%) ritengono eccessiva anche quella legale, così come il 48% di polacchi e britannici. Inoltre, tra il 47% e il 57% degli intervistati in Francia, Italia, Germania e Polonia ritiene che anche i migranti legali non condividano i loro valori, e il 49-57% dei francesi, italiani e tedeschi pensa che non si stiano integrando bene.

“È chiaro che la migrazione legale supera di gran lunga quella illegale, ma ciò non significa che il tema dell’immigrazione scomparirebbe se solo gli europei ne fossero consapevoli”, ha commentato YouGov. Le preoccupazioni sull’immigrazione, aggiunge l’istituto, vanno oltre gli aspetti economici e riflettono ansie profonde legate all’identità, all’integrazione e ai valori nazionali.

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