In Grecia il servizio sanitario è ormai un privilegio
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In Grecia il servizio sanitario è ormai un privilegio

Quattro anni di recessione e tagli al welfare hanno quasi cancellato l'assistenza pubblica per la salute dei cittadini. Il Paese è al collasso. Lo racconta l'Osservatore Romano.

In Grecia il servizio sanitario è ormai un privilegio
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18 Aprile 2012 - 09.02


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“Dopo quattro anni di recessione e due anni di ampi tagli al bilancio statale per ridurre le spese e rimettere i conti in carreggiata, in Grecia ormai anche l’assistenza sanitaria sta diventando, ogni giorno che passa, sempre più un privilegio”. E’ quanto mette in luce l’Osservatore Romano in merito alla crisi economica che ha colpito il Paese ellenico, l’epicentro europeo del collasso finanziario internazionale. Il giornale vaticano descrive un quadro allarmante di quanto sta avvenendo e certo, se questi sono i risultati delle politiche che governi e Ue stanno mettendo a punto per evitare il crollo, c’è da avere i brividi. Lo scambio fra diritti sociali e pareggio di bilancio non sembra accettabile, non fino in fondo almeno.

In un servizio dal titolo: “Se in Grecia l’assistenza sanitaria diventa un privilegio”, il giornale della Santa Sede afferma: “Con la spesa sanitaria pubblica a circa dieci miliardi di euro, il 25 per cento in meno rispetto al 2009, la salute ‘rischia di diventare un privilegio’ come osserva Haralambos Economou, docente di sociologia all’università Panteion di Atene”. “Due anni di austerità – prosegue l’Osservatore – hanno portato la Grecia ad avere oltre un milione di persone disoccupate, più del venti per cento della forza lavoro. Ed esperti nel settore sostengono che fino al dieci per cento della popolazione, se ha bisogno di cure, è adesso costretta a fare ricorso ai propri risparmi in continua diminuzione”. “In passato – si spiega – la maggior parte dei greci si rivolgeva, quando possibile, alle cure private, anche se dovevano sborsare di tasca propria quasi il quaranta per cento del costo totale del trattamento. Ora la domanda di assistenza negli ospedali pubblici è salita del venti, trenta per cento, mentre le spese ricadono di nuovo sul sistema statale già sotto pressione per il taglio dei costi”.

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“E sempre riguardo alla disoccupazione, proprio nei giorni scorsi è stato posto l’accento sulla questione, quando il sito internet del quotidiano ‘Kathimerini’, citando fonti dell’Istituto ellenico di statistica Elstat – racconta ancora l’Osservatore – ha reso noto che il tasso dei senza lavoro nel Paese ha toccato un nuovo record: è infatti arrivato al 21,8 per cento nel mese di gennaio, dopo che a dicembre aveva segnato il 21,2 per cento. Ciò significa – ha affermato il giornale – che il tasso di disoccupazione in Grecia è quasi raddoppiato dal 2010, quando l’impatto della crisi economica ha cominciato a farsi sentire e il Governo di Atene si è rivolto all’Unione europea e al Fondo monetario internazionale per ottenere prestiti di emergenza”.

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