Anonymous contro il governo del Giappone
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Anonymous contro il governo del Giappone

Colpite dal collettivo hacker le pagine Web del governo giapponese, che ha varato una legge dove si prevede il carcere per chi viola il copyright.

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28 Giugno 2012 - 21.34


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Anche il compassato ministro delle finanze, Takanari Horino, alla fine, pressato dalle domande dei giornalisti ha dovuto ammetterlo: sì, il sito del suo dicastero e le pagine web di tante altre agenzie governative di Tokio sono state “hackerate”. Esattamente come aveva anticipato la BBC ma come il governo di Tokyo si ostinava a negare. Sono state colpite dal collettivo “anonymous”. I siti web sono stati “bloccati” per diverse ore, prima di essere ripristinati.

La ragione? Lo spiega un messaggio su twitter del collettivo di hacker: recentemente il governo giapponese ha approvato una legge che prevede addirittura il carcere per chi è soprpreso a scaricare materiale protetto da copyright. In alternativa c’è una multa di ventimila dollari. In qualche caso, però, è prevista addirittura la doppia sanzione: multa e due anni di carcere. Il risultato della nuova normativa? Sarà la “condanna di migliaia di cittadini innocenti”, scrivono quelli di Anonymous. Colpevoli solo di voler condividere i loro saperi e la loro cultura.

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