In un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano La Provincia il ragazzo italo-tunisino di 18 anni sottoposto alla misura della sorveglianza speciale dalla procura di Brescia per sospetto terrorismo risponde alle accuse: “Sono estraneo e del tutto contrario all’Isis. Credo che ci sia stato un fraintendimento: ero un ragazzo quando ho visto quei video, che chiunque altro avrebbe potuto vedere su Facebook”.
Il ragazzo, che vive a Cermenate, Como, con i genitori e frequenta una scuola superiore racconta: “Nel video si prometteva un tenore di vita alto, ville, lusso. E’ così che ho iniziato a chattare con una persona, parlavamo di tutto”.
Il ragazzo ammette di avere scritto fraintendibili e di essere stato incuriosito dai campi di addestramento in Siria. “Mi sono fatto trascinare, ma non capivo quello che stavo facendo – spiega- Quando ho visto in televisione che la persona con cui chattavo è stata arrestata tutto mi è sembrato incredibile. Con la polizia ho collaborato subito: ho detto tutto quello che sapevo. In famiglia frequentiamo la moschea, ma di estremo, nella nostra vita, non c’è proprio nulla”.
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