Il cancelliere austriaco: "La pandemia avanza e l'estrema destra di Fpo alimenta le paure sui vaccini"
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Il cancelliere austriaco: "La pandemia avanza e l'estrema destra di Fpo alimenta le paure sui vaccini"

Schallemberg insiste sulla necessità dell’obbligo vaccinale: “Forse ho sperato troppo a lungo che si potessero convincere quanti più austriaci possibile a farlo volontariamente. Sfortunatamente non ha funzionato"

Il cancelliere austriaco: "La pandemia avanza e l'estrema destra di Fpo alimenta le paure sui vaccini"
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28 Novembre 2021 - 12.12


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Il cancelliere dell’Austria Alexander Schallenberg ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha spiegato che “la peculiarità austriaca nella pandemia è la presenza in Parlamento di una forza politica che agisce in modo irresponsabile contro la scienza e alimenta le paure collettive”.

Il riferimento di Schallenberg è al Partito della Libertà Austriaco (in tedesco: Freiheitliche Partei Österreichs; abbreviato in FPÖ), movimento di estrema destra nazionalista e di chiara ispirazione fascista (nonché uno dei firmatari del ‘documento sul futuro dell’Ue’ che riunisce 14 forze di estrema destra nazionalista in Europa, tra cui Lega e Fratelli d’Italia). Schallenberg insiste sulla necessità dell’obbligo vaccinale: “Forse ho sperato troppo a lungo che si potessero convincere quanti più austriaci possibile a farlo volontariamente. Sfortunatamente non ha funzionato e con una quota del 66% di vaccinati sull’intera popolazione non usciremo mai dal circolo vizioso”.

Quanto alle questioni che attraversano il dibattito comunitario, Schallenberg commenta la pressione migratorio ai confini della Bielorussia: “Dobbiamo dire chiaramente che l’Ue non si fa ricattare. Quello di Lukashenko è un cinico abuso dei più deboli fra i deboli. L’Austria è al fianco di Polonia, Lituania e Lettonia. Dobbiamo aiutarli finanziariamente a installare le necessarie infrastrutture ai confini”. Sulla riforma del Patto di Stabilità: “Siamo tutti in una situazione straordinaria ed è stato giusto sospenderlo. Ma le ragioni della sua esistenza sono ancora lì. Per questo dobbiamo tornare alla disciplina di bilancio”.

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