Cile, il rimpasto del governo Boric dopo la sconfitta al referendum costituzionale: ecco cosa cambia
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Cile, il rimpasto del governo Boric dopo la sconfitta al referendum costituzionale: ecco cosa cambia

Gabriel Boric annuncerà tutti i cambi di ministri nel suo governo, dopo la sconfitta di domenica nel referendum costituzionale che avrebbe dovuto approvare la nuova bozza.

Cile, il rimpasto del governo Boric dopo la sconfitta al referendum costituzionale: ecco cosa cambia
Gabriel Boric
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6 Settembre 2022 - 10.04


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In Cile, dopo il secco no al referendum costituzionale per cambiare il testo redatto sotto il regime di Pinochet, il presidente Gabriel Boric annuncerà a Santiago cambiamenti nella composizione del suo governo. Il ministro delle Finanze, Mario Marcel, riferisce Radio Cooperativa, ha confermato l’imminente annuncio di avvicendamenti in alcune posizioni ministeriali, decisione che peraltro lo stesso capo dello Stato aveva anticipato nel suo discorso dopo la conferma della vittoria del no (rechazo) nel referendum.

«Abbiamo la responsabilità di governare e realizzare le riforme che il Paese si attende e che sono nel programma di governo», ha spiegato il ministro Marcel, aggiungendo che «ovviamente questo lavoro di gestione e promozione delle riforme non sarà più lo stesso ora di come lo si pensava prima del referendum».

Inoltre, dopo aver incontrato il presidente Boric, anche il presidente della Camera, Raul Soto, ha confermato che «ci sarà un cambio di direzione nella guida del governo, perché si deve prendere atto della volontà degli elettori».

L’annuncio presidenziale, indica da parte sua il portale di notizie El Mostrador, è previsto per le 12 (le 18 italiane), e molto probabilmente due delle personalità che lasceranno i loro incarichi sono la ministra dell’Interno, Izkia Siches, e il segretario generale della presidenza e stretto collaboratore di Boric, Giorgio Jackson.

Per quest’ultimo, tuttavia, non si tratterebbe di un uscita dalla compagine governativa, ma di un trasferimento, forse al ministero dello Sviluppo sociale. Altri ministeri che potrebbero cambiare di titolare, si è infine appreso, sono quelli della Salute e dell’Energia, attualmente guidati da indipendenti. 

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