Timmermans: "Ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina e poi negoziati di pace"
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Timmermans: "Ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina e poi negoziati di pace"

Il Commissario Ue per l'Energia, il socialista Frans Timmermans. Timmermans su `Social Europe´ pensa che la guerra finirà con i negoziati. Ma prima l'invasione deve fare passi indietro

Timmermans: "Ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina e poi negoziati di pace"
Il Commissario Ue per l'Energia, il socialista Frans Timmermans
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23 Febbraio 2023 - 17.51


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 «La guerra della Russia contro l’Ucraina, come quasi tutte le guerre, finirà al tavolo dei negoziati. Ma i negoziati non possono iniziare fino a quando non sarà ripristinata l’integrità territoriale dell’Ucraina. Dato che un cambiamento di linea a Mosca è improbabile a breve termine, prima l’Ucraina ottiene i mezzi per costringere le truppe russe a tornare in Russia e rimanere là, meglio sarà per l’Ucraina e il resto dell’Europa». 

Lo scrive il Commissario Ue per l’Energia, il socialista Frans Timmermans. Timmermans su `Social Europe´ prosegue.

«Dovremmo tutti mirare a una rapida conclusione dei combattimenti. Ma, paradossalmente, per raggiungere questo risultato, dobbiamo chiarire al presidente russo, Vladimir Putin, che manterremo la rotta, facendo tutto il necessario per tutto il tempo necessario, in modo che capisca che non ha senso continuare a mandando i giovani russi nel tritacarne che è il fronte ucraino. Putin non vincerà questa guerra. Anzi, l’ha già persa. Ma potrebbe prolungarla o creare un conflitto semicongelato se l’Ucraina viene privata di ciò di cui ha bisogno per espellere dal suo territorio le forze russe. Perché ogni pace duri, deve essere giusta. E per essere giusto, deve rispettare i confini internazionali dell’Ucraina, la sua democrazia, la sua statualità e il suo diritto di scegliere il proprio destino».

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 Timmermans aggiunge: «Per due volte nella mia vita, la storia ha preso una brusca svolta e ha spinto l’Europa in una nuova direzione. La prima volta è stata quando il muro di Berlino è caduto nel 1989, permettendo agli europei di riunirsi. La seconda è stata quando la Russia ha invaso l’Ucraina un anno fa, costringendo gli europei a difendere e rafforzare i valori e le istituzioni a cui tengono. Guardando al futuro, dobbiamo riconoscere che, nelle circostanze attuali, l’integrazione dell’Ucraina con l’Ue dovrà avvenire molto più rapidamente che in passato. Ma ciò non significa che dovremmo sacrificare la scrupolosità sull’altare dell’opportunità. Un’integrazione parziale o imperfetta lascerebbe irrisolti i difetti, indebolendo sia l’Ucraina sia la Ue. Ciò di cui c’è bisogno, quindi, è una risposta tipo Piano Marshall». 

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