Slovacchia, il filo-Putin Fico vince le elezioni ma ora c'è l'incognita alleanze
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Slovacchia, il filo-Putin Fico vince le elezioni ma ora c'è l'incognita alleanze

Nelle elezioni anticipate in Slovacchia, contrariamente alle previsioni iniziali, i socialdemocratici nazionalisti e populisti dell'ex premier filorusso Robert Fico hanno vinto conquistando la maggioranza relativa.

Slovacchia, il filo-Putin Fico vince le elezioni ma ora c'è l'incognita alleanze
Robert Fico
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1 Ottobre 2023 - 10.34


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Un’ottima notizia per Putin che spera che il tempo (e l’eventuale vittoria di Trump) possa logorare il sostegno europeo e internazionale all’Ucraina spianando la strada ai suoi appetuti imperialisti che non riguardano solo le 4 province illegalmente annesse ma anche tutto il sud, ossia la fascia costiera, Odessa fino alla Transnistria, pronta per essere annessa alla federazione russa.

Nelle elezioni anticipate in Slovacchia, contrariamente alle previsioni iniziali, i socialdemocratici nazionalisti e populisti dell’ex premier filorusso Robert Fico hanno vinto conquistando la maggioranza relativa.

Dopo lo spoglio di quasi il 99% dei distretti elettorali il partito d’opposizione Smer ha ottenuto il 23,3% dei voti, secondo i risultati preliminari diffusi stamattina dalla commissione elettorale di Bratislava. Michal Simecka battuto è rimasto al 18%.

Gli occhi dell’Ue su Bratislava

 Sull’esito delle urne erano puntati gli occhi di tutte le cancellerie europee, per capire come potrebbe cambiare la politica estera del Paese in particolare sul fronte del sostegno all’Ucraina. Il partito liberale pro-Occidente “Slovacchia progressista” (Ps) dell’europarlamentare Michal Simecka battuto sul filo di lana. Al terzo posto, con il 12,2%, il partito Hlas-Sd di Peter Pellegrini, che si candida a essere l’ago della bilancia, come previsto dai sondaggi, per la formazione del governo. 

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La sfida tra Simecka e Fico

 L’osservato speciale della vigilia era non a caso il favorito Fico, 59 anni, populista, due volte premier, che con il suo partito Smer ha spinto in campagna elettorale su posizioni filorusse e ha promesso che, nel caso in cui fosse tornato al potere, non avrebbe più mandato armi a Kiev. Lo sfidante principale, Michal Simecka, classe 1984, vice presidente del Parlamento europeo e leader del partito di centro-sinistra relativamente giovane Progresivne Slovensko (PS), Slovacchia progressista, ha studiato a Oxford ed è di posizioni liberali filo-Occidente.

L’incognita sono ora le alleanze

 Qualunque partito confermato primo nelle elezioni non otterrà da solo la maggioranza dei 150 seggi da cui è composto il Parlamento, dunque avrà bisogno di partiti più piccoli per formare una coalizione, cosa che non sarà facile. Il PS di Simecka, che vede il futuro della Slovacchia saldamente legato all’appartenenza all’Ue e alla Nato e in un Paese roccaforte del cattolicesimo conservatore era favorevole ai diritti delle persone Lgbtq+, a proposito delle alleanze aveva detto che non sarebbe entrato né in un governo con Fico né con  gli estremisti.

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Il partito di sinistra Hlas-SD, cioe’ ‘Voce’, terzo, è guidato dall’ex vice di Fico in Smer, Peter Pellegrini (era stato lui a prendere l’incarico di premier quando nel 2018 Fico fu costretto a dimettersi dopo le massicce proteste seguite all’omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata). Fico e Pellegrini si sono separati dopo che lo Smer ha perso le scorse elezioni nel 2020. Prima del voto lo Hlas si è tenuto aperte varie opzioni, rifiutandosi di dire quale partito avrebbe appoggiato, ma si riteneva che avrebbe preferito lo Smer al PS, aumentando le possibilità di Fico di governare.
 

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