Daesh, Russia e terrorismo
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Daesh, Russia e terrorismo

Dopo aver trasformato il suo paese in un “nuovo Goulag” e poi in un veicolo per la barbarie jihadista, un Putin isterico vorrebbe passare a una guerra a tutto campo, colpendo ciecamente Kiev e Lviv

Daesh, Russia e terrorismo
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26 Marzo 2024 - 01.23


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di Beatrice Sarzi Amade

Dopo aver trasformato il suo paese in un “nuovo Goulag” e poi in un veicolo per la barbarie jihadista, un Putin isterico vorrebbe passare a una guerra a tutto campo, colpendo ciecamente Kiev e Lviv e violando lo spazio aereo polacco. Ecco come si comporta una dittatura nell’abisso, precipitata in una frenesia omicida che ne affretta la caduta.

In sintesi, ciò che si capisce, a meno di 48 ore dall’attentato di Mosca, è che i terroristi musulmani provenienti dalle ex repubbliche musulmane sovietiche e operanti sotto la copertura dello Stato Islamico hanno ucciso più di 130 persone in occasione di un concerto, beneficando sia del colpevole lassismo delle autorità che della solita disorganizzazione russa, una forma di complicità da parte delle autorità che lascia intendere che tale attacco possa essere organizzato per giustificare una feroce repressione.

Si sa anche che gli americani erano al corrente di un pericolo terroristico che ne hanno informato il Cremlino, che lo ha “guarda caso” ignorato. Putin vuole cercare di approfittarne per incolpare gli ucraini e noi occidentali, accusando i terroristi di avere legami con l’Ucraina tanto da cercarvi rifugio. L’ISIS non ha niente a che fare con ciò che era nel 2014: quasi tutti i suoi leader di allora sono stati cacciati. Mi si dice che, contrariamente a quanto penso, il Daesh aveva buone ragioni per attaccare la Russia, paese di miscredenti che stanno facendo guerra alla Siria. Possibile, ma ne dubito. Le azioni esterne dello Stato Islamico in Occidente avevano un obiettivo strategico: ferire e dissuadere i paesi che aiutavano i ribelli siriani. Gli occidentali ricordo che hanno smesso di aiutare i ribelli e hanno lasciato che il governo siriano portasse tranquillamente avanti la sua crudele repressione. Ecco, l’obiettivo strategico non lo vedo e non credo si possa pensare che commettere attacchi in Russia convincerà Putin a lasciare la Siria e a non mantenere un legame pacifico col Daesh. Al contrario. Riconosco che se i capi del Daesh fanno finta di non sentire, tutto questo assomiglia molto alle azioni deboli e spettacolarmente violente che il Daesh ha commesso dieci anni fa, quando si è trattato di attirare l’attenzione del mondo per distogliere gli sguardi dalla Crimea, che Putin aveva appena invaso. Potrei sbagliarmi, ovviamente. Putin potrebbe essere stato davvero colto alla sprovvista: 130 morti innocenti sono solo il risultato di una Russia corrotta.

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In ogni caso, il tema dell’Islam esiste in Russia, dove ci sono 20 milioni di musulmani (uno su sette russi) e quasi tutto il vasto lato meridionale ex-sovietico è musulmano. E, dove non lo è, è cinese. Ma Islam e Cina sono i due fantasmi del cittadino medio russo, che ricorda di essere stato colonizzato/schiavizzato per due secoli dai cinesi musulmani dell’Orda d’Oro. Su questi due piani, Islam e Cina, Putin ha segnato due autogol disastrosi che lasceranno un segno duraturo nella storia russa. Tutto questo per fare una guerra in Occidente, quello stesso Occidente a cui ogni élite russa da sempre desidera appartenere. I russi sembrano non averlo capito ancora bene o, più precisamente, solo una piccola élite lo ha compreso e la ritroviamo rifugiata all’estero. Il vero pericolo, per l’Occidente e la democrazia, non sono l’Islam o gli islamisti. Non hanno la bomba atomica e persino “un attentato” all’anno sarebbe tollerabile (non auspicabile, ovviamente) per i nostri paesi e per i nostri sistemi sociopolitici. Gli islamisti vanno combattuti con determinazione, ma non mettono in pericolo il futuro della civiltà, della civiltà occidentale in particolare. A differenza della Russia di Putin. Non fatevi confondere dal principale nemico, ma questa è esattamente la trappola in cui l’estrema destra cercherà di adescarci per ammannirci le sue buffonate.

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Ecco, invece, la buona notizia: il candidato dell’opposizione filoeuropea e soprattutto filoucraina è in testa alle elezioni presidenziali slovacche. Va al secondo turno con circa l’8% rispetto al secondo, il candidato pro russo; il principale centro di comunicazione dell’esercito russo in Crimea sarà bombardato dagli ucraini; il capo della sicurezza bielorusso ha spiegato di aver aiutato l’FSB russo ad arrestare i terroristi sul confine. Sul confine ucraino o sul confine bielorusso? Non può essere il confine bielorusso, visto che Putin stesso ha dichiarato che i terroristi erano attesi sul confine ucraino.

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