Cambiare il mondo: il bisogno di una forte responsabilità in un pianeta globalizzato
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Cambiare il mondo: il bisogno di una forte responsabilità in un pianeta globalizzato

A New York, presso la sede delle Nazioni Unite, tra il 5 e il 7 di aprile si è tenuto l’incontro di «Change the World», cioè «Cambiare il mondo»: certo un tema non facile e ambizioso.

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padre Antonio Spadaro Modifica articolo

8 Aprile 2024 - 01.26


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A New York, presso la sede delle Nazioni Unite, tra il 5 e il 7 di aprile si è tenuto l’incontro di «Change the World», cioè «Cambiare il mondo»: certo un tema non facile e ambizioso. L’iniziativa in questa edizione ha coinvolto 3000 studenti da tutte le parti del mondo. In un momento di profonde spaccature e divisioni è stato un segno importante.

Apparteniamo a un mondo globalizzato che richiede un forte senso di responsabilità nei confronti delle problematiche che riguardano il nostro pianeta. Questa iniziativa sul cambiamento si è rivelata un’occasione speciale.

Infatti, l’incontro ha riprodotto fedelmente le procedure di lavoro dei principali organi multilaterali delle Nazioni Unite. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di assumere il ruolo di ambasciatori presso l’ONU, rappresentando il punto di vista di un singolo Stato membro o di un’Organizzazione non governativa all’interno di diverse commissioni.

Durante la conferenza, gli studenti di diversi Paesi hanno collaborato tra loro per costruire proposte concrete, negoziare per raggiungere il consenso e infine approvare risoluzioni che rappresentano i risultati di un processo creativo capace di affrontare i problemi più urgenti del nostro mondo.

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Questa iniziativa è importante perché mette al centro dell’attenzione l’importanza dell’educazione per costruire il nostro futuro.

L’educazione, ha affermato Papa Francesco, ci impegna “a condannare ogni forma di fondamentalismo”, “ad accogliere l’altro così come è”, a difendere “i diritti delle donne, dei minori, dei più deboli”, e “ad amare la nostra madre terra”.

Per questo il Pontefice ha lanciato un Patto Educativo Globale, che dovrà “ravvivare l’impegno per e con le nuove generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione”.

Iniziative come Change the world servono a far incontrare i giovani da tutte le parti del mondo. Solo attraverso l’incontro faccia a faccia tra persone differenti è possibile scoprire come superare le polarizzazioni, le tensioni, i conflitti. Abbiamo bisogno di una nuova generazione di leader.

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