Elon Musk ha invocato l’impeachment di Donald Trump e lo ha deriso per i suoi legami con il condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein, mentre il presidente degli Stati Uniti ha minacciato di cancellare i contratti federali e i sussidi fiscali alle aziende di Musk. È l’ultimo, clamoroso capitolo di una faida social tra i due ex alleati.
Il rapido deteriorarsi del loro rapporto — un tempo molto stretto — si è consumato nell’arco di poche ore, durante le quali il presidente e l’uomo più ricco del mondo si sono scambiati insulti personali su questioni rilevanti e futili.
Le accuse dirette a Trump rappresentano una nuova svolta nello scontro pubblico nato attorno alla legge di spesa repubblicana, fortemente criticata da Musk. Finora entrambi avevano evitato attacchi diretti, ma giovedì ogni freno è saltato, e lo scontro è esploso sulle rispettive piattaforme social.
Nel momento più velenoso della vicenda, Musk ha scritto su X che l’amministrazione Trump non aveva reso pubblici i fascicoli su Epstein perché compromettevano il presidente. Poco dopo ha rilanciato un post che invocava la rimozione di Trump, accusandolo anche di politiche economiche disastrose: “È ora di sganciare la bomba vera: Donald Trump è nei fascicoli di Epstein. È questo il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, DJT!” ha scritto, in risposta alla minaccia di Trump di tagliare i sussidi alle sue aziende per risparmiare “miliardi”.
Il crollo delle azioni Tesla — che hanno perso quasi il 15% giovedì pomeriggio, in coincidenza con le dichiarazioni di Trump — ha aggravato ulteriormente la situazione. SpaceX, la compagnia spaziale di Musk, non è quotata in borsa, ma le azioni delle aziende concorrenti sono salite alla notizia dello scontro.
Per settimane Musk aveva criticato la legge di bilancio, facendo leva su una stima dell’Ufficio per il bilancio del Congresso, secondo cui il provvedimento aumenterebbe il deficit di 2.400 miliardi di dollari nel prossimo decennio. L’aveva definita una “abominazione disgustosa”.
Giovedì, Trump sembra aver perso la pazienza. Parlando dallo Studio Ovale, accanto al cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente ha preso in giro il recente occhio nero di Musk e si è chiesto perché non lo avesse coperto con del trucco. “Hai visto un uomo molto felice dietro quella scrivania, anche con un occhio nero. Gli ho chiesto: vuoi un po’ di trucco? E lui ha detto di no. Interessante”, ha ironizzato Trump. “Elon e io avevamo un grande rapporto. Non so se ce l’avremo ancora.”
Il presidente ha poi rincarato la dose, accusando Musk di opporsi alla legge solo per motivi di interesse personale, dato che non favorisce Tesla. Ha inoltre ritirato la candidatura del nome scelto da Musk per la direzione della NASA. “Sono molto deluso da Elon”, ha detto Trump. “All’inizio andava tutto bene. Poi ha cambiato idea, ma solo dopo aver scoperto che stavamo per tagliare l’obbligo dei veicoli elettrici.”
Musk ha immediatamente contrattaccato. Nel giro di pochi minuti dalla diffusione del video con le dichiarazioni di Trump, Musk ha accusato il presidente di mentire sulla legge di bilancio e ha rivendicato un ruolo cruciale nella sua rielezione: “Senza di me, Trump avrebbe perso. I Democratici avrebbero la Camera, e il Senato sarebbe 51-49 per loro”, ha scritto su X. “Che ingrato.”
Le dichiarazioni di Musk hanno rischiato di toccare un nervo scoperto, poiché Trump aveva più volte minimizzato l’impatto del supporto di Musk nella conquista di Stati in bilico come la Pennsylvania.
Ma poi è stato Trump a colpire di nuovo, pubblicando su Truth Social di aver licenziato Musk dal ruolo di consigliere speciale perché “stava diventando pesante”. Musk ha replicato: “Una menzogna così ovvia. Che tristezza.”
Poco dopo è arrivato il post su Epstein, in cui Musk ha di fatto accusato Trump di essere coinvolto in un presunto giro di abusi sessuali legati a Epstein — un messaggio in codice rivolto al movimento Maga, nel tentativo di metterlo contro l’ex presidente.
In ciò, Musk ha ignorato i suoi stessi legami con Epstein: nel 2014, come Trump, fu fotografato a una festa con Ghislaine Maxwell, ex compagna di Epstein, condannata nel 2021 per il suo ruolo nel traffico di minori.
La rottura pubblica tra Musk e Trump arriva dopo una collaborazione sorprendentemente lunga, che molti democratici al Congresso e persino membri dello staff presidenziale davano per spacciata da tempo. Musk ha investito centinaia di milioni di dollari nella campagna per la rielezione di Trump, attraverso il suo comitato America PAC, finanziando gran parte delle attività porta a porta. L’efficacia concreta di questo sforzo resta però incerta.