Il re di Spagna Felipe ha implorato Israele di “fermare il massacro” e porre fine agli “atti ripugnanti” a Gaza, durante un discorso insolitamente diretto e incisivo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui ha anche difeso il ruolo dell’Onu in un mondo sempre più “frenetico e fuori controllo”.
Pur evitando accuratamente di usare il termine “genocidio” – già impiegato dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez – il sovrano ha affermato che la Spagna e molti altri non riescono a comprendere le azioni di Israele a Gaza.
“Non possiamo restare in silenzio, né volgere lo sguardo altrove di fronte a tanta devastazione, ai bombardamenti – persino di ospedali, scuole e rifugi – alle innumerevoli vittime civili, alla carestia e allo sfollamento forzato di centinaia di migliaia di persone. A quale scopo?”, ha dichiarato mercoledì.
“Questi sono atti ripugnanti, l’opposto di ciò che rappresenta questo foro. Offendono la coscienza umana e gettano vergogna sull’intera comunità internazionale.”
Le relazioni diplomatiche tra Spagna e Israele si sono fortemente deteriorate a causa dell’offensiva su Gaza: Madrid ha introdotto misure come un embargo sulle armi e Sánchez ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di “sterminare un popolo indifeso” bombardando ospedali e “uccidendo bambini innocenti con la fame”.
Israele ha reagito accusando la Spagna di condurre “un attacco continuo anti-israeliano e antisemita” e ha vietato l’ingresso a due ministri del governo Sánchez.
Felipe ha ricordato che la Spagna è orgogliosa della sua storia sefardita e della legge del 2015 che ha concesso la cittadinanza ai discendenti degli ebrei espulsi nel 1492. “Ecco perché ci è così difficile capire ciò che il governo israeliano sta facendo nella Striscia di Gaza e perché ci ferisce tanto. È per questo che gridiamo, imploriamo e pretendiamo: fermate questo massacro ora. Basta morti nel nome di un popolo così antico e saggio, che ha sofferto tanto nel corso della storia.”
Il riferimento alla tradizione sefardita riecheggia quello già espresso dal ministero degli Esteri spagnolo, che in passato ha respinto come “false e calunniose” le accuse di antisemitismo provenienti da Israele.
Il re ha sottolineato che la Spagna ha “condannato con fermezza l’abominevole terrorismo di Hamas e, in particolare, la brutale strage del 7 ottobre 2023”, aggiungendo che Israele ha il dovere di rispettare il diritto umanitario internazionale a Gaza e in Cisgiordania.
Felipe ha chiesto l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, un cessate il fuoco e il rilascio immediato degli ostaggi da parte di Hamas, “che continua a trattenere così crudelmente”. Ha quindi ribadito che la comunità internazionale deve spingere per la soluzione dei due Stati, sottolineando che il crescente riconoscimento diplomatico della Palestina può contribuire a garantire una pace “giusta e definitiva” nella regione.
Il re ha concluso riaffermando l’attualità dei principi fondativi dell’Onu: “Credere nelle Nazioni Unite significa credere fermamente nell’universalità dei principi e dei valori raccolti nella sua Carta e nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Significa resistere alla tentazione di piegarli a interessi particolari, relativismi o eccezioni. Perché la dignità dell’essere umano non è negoziabile.”
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