Gaza, 7 civili uccisi oltre la linea della tregua: droni israeliani inseguono e colpiscono
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Gaza, 7 civili uccisi oltre la linea della tregua: droni israeliani inseguono e colpiscono

Almeno sette palestinesi sono stati uccisi a Gaza City e nel nord della Striscia dal fuoco israeliano nelle ultime ore, mentre l’esercito di Tel Aviv continua a colpire anche oltre la cosiddetta “yellow line”

Gaza, 7 civili uccisi oltre la linea della tregua: droni israeliani inseguono e colpiscono
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6 Dicembre 2025 - 19.06


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Almeno sette palestinesi sono stati uccisi a Gaza City e nel nord della Striscia dal fuoco israeliano nelle ultime ore, mentre l’esercito di Tel Aviv continua a colpire anche oltre la cosiddetta “yellow line”, la linea di demarcazione della tregua entrata in vigore il 11 ottobre. Una linea che, denunciano residenti e operatori sanitari, non è chiaramente visibile e che spesso viene attraversata inconsapevolmente da civili che cercano di raggiungere case, parenti o fonti d’acqua.

Le autorità sanitarie della Striscia riferiscono che i morti si registrano nelle aree di Beit Lahiya, Jabalia e nel quartiere di Zeitoun, a Gaza City. Tra le vittime c’è anche una donna di 70 anni uccisa da un drone d’attacco.

Secondo una ricostruzione fornita da fonti mediche e testimoni locali, un quadricottero armato ha inseguito per diversi minuti la donna e il figlio di 25 anni mentre camminavano in una zona a circa un chilometro dalla “yellow line”, dunque ben all’interno della città. Il drone avrebbe aperto il fuoco più volte, uccidendoli entrambi. I corpi sono rimasti a terra: chi abitava nei dintorni non ha potuto avvicinarsi perché il velivolo militare continuava a sorvolare l’area.

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L’esercito israeliano, da parte sua, sostiene di aver ucciso tre persone che avrebbero oltrepassato la linea di demarcazione. Ma per gli abitanti del nord della Striscia la “yellow line” resta un confine in gran parte ignoto: mancano segnalazioni, cartelli, barriere visibili. Una condizione che, nei fatti, espone la popolazione civile a rischi continui in una fase teoricamente coperta dal cessate il fuoco.

La tregua che continua a sanguinare

Il Ministero della Sanità di Gaza ha diffuso un nuovo aggiornamento: nelle ultime 48 ore sono arrivati negli ospedali sei corpi, cinque recuperati dalle macerie e uno morto in seguito alle ferite riportate; quindici i feriti.

Dall’inizio del cessate il fuoco, l’11 ottobre, il bilancio delle vittime continua a crescere, segnando l’ennesima violazione di una tregua mai realmente rispettata. Ad oggi il conteggio parla di 367 palestinesi uccisi, 953 feriti e 624 corpi recuperati in aree di difficile accesso.

Il quadro complessivo della guerra resta devastante: dal 2023 le operazioni militari israeliane hanno causato 70.354 morti e 171.030 feriti nella Striscia, secondo i dati del Ministero della Sanità locale.

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Un bilancio che, nonostante la tregua formale, continua ad aggravarsi giorno dopo giorno, mostrando come la popolazione civile palestinese resti esposta a un conflitto senza una reale sospensione delle ostilità. Gaza continua a vivere sospesa tra una tregua nominale e una realtà di attacchi, inseguimenti e uccisioni che ne erodono ogni credibilità.

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