Cronista politico-parlamentare disabile: Francesco Curridori racconta la sua storia
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Cronista politico-parlamentare disabile: Francesco Curridori racconta la sua storia

È recentemente uscito il libro “Nato all’incontrario” di Francesco Curridori, edito da Koiné. Il libro è l'autobiografia di un cronista politico-parlamentare che è anche un disabile.

Cronista politico-parlamentare disabile: Francesco Curridori racconta la sua storia
Francesco Curridori
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Michele Anzaldi Modifica articolo

24 Febbraio 2024 - 10.54


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È recentemente uscito il libro “Nato all’incontrario” di Francesco Curridori, edito da Koiné. Il libro è l’autobiografia di un cronista politico-parlamentare che è anche un disabile. La storia racconta le difficoltà che il ragazzo, ormai 40enne, ha dovuto affrontare prima di realizzare il suo sogno di fare il giornalista. Gioie, dolori, successi e fallimenti.

L’incredibile storia di un (non più) giovane cronista che, pur tra mille peripezie, ha realizzato il sogno di diventare giornalista. Nel mezzo una cardiopatia congenita, un ictus, un trapianto di cuore e centinaia di ricoveri lo hanno accompagnato in una vita lunga e travagliata. Non ha dubbi: la disabilità è solo un aspetto che ha stravolto (in meglio) la sua vita. Nel libro si parla della sua passione per il giornalismo politico e della sua avversione per il politicamente corretto e il pietismo, ma trovano spazio anche aneddoti sulla sua vita privata.


Non è neppure il classico “inno alla vita” eroico e smielato, ma la testimonianza di chi, pur avendo commesso tanti errori, si accorge che la sua vita è meravigliosa anche e soprattutto laddove è più amara. “Ritenersi un fallito è molto peggio di qualsiasi polmonite o ictus. Fa più male un cuore frantumato in mille pezzi per i propri traumi psicologici o sentimentali che un cuore trapiantato”, scrive Curridori, fermamente convinto che la sua vita non inizi e non finisca in un letto d’ospedale. E’ un libro così pieno di coraggio da portare il lettore a reazioni interne inaspettate. Solo per citare alcune delle tante frasi che non possono lasciare indifferenti: “ Il mio destino è quello di vivere a metà. Sono in grado di scrivere un articolo di giornale, ma non posso guidare. Posso sfondarmi di qualsiasi cibo, ma non so tagliarmi da solo una bistecca o la pizza. Anche fisicamente sono un uomo dimezzato. Il polmone destro funziona, mentre il sinistro è come una spugna raggrinzita. Con un braccio, il sinistro, faccio tutto, mentre col destro non so fare nulla. Una gamba zoppica e l’altra no.”

Ma colpisce anche la consapevolezza che nonostante gli ostacoli che la vita gli ha messo davanti alla fine qualcosa di buono arriverà: “Non ho paura delle mie ‘storture’ e delle croci che mi porto appresso perché so che, dopo il Venerdì Santo, arriva sempre la Pasqua”.


Un bel libro che porta a riflettere sulla vita, ma ci permette anche di ridimensionare le questioni quotidiane che ci assorbono. Tipo la separazione dei Ferragnez (giusto per citarne uno).

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