Amnesty dalla parte di Assange: "L'ok all'estradizione negli Usa è una parodia della giustizia"
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Amnesty dalla parte di Assange: "L'ok all'estradizione negli Usa è una parodia della giustizia"

Il direttore per l`Europa della Ong Nils Muižnieks commenta la decisione dell’alta corte del Regno Unito di accogliere l’appello degli Usa contro la decisione di non estradare Julian Assange

Amnesty dalla parte di Assange: "L'ok all'estradizione negli Usa è una parodia della giustizia"
Julian Assange
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10 Dicembre 2021 - 18.52


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Una vicenda che deve far riflettere perché quello che è accaduto potrebbe diventare un precedente pericoloso.

 “Siamo di fronte a una parodia della giustizia”, ha dichiarato Nils Muižnieks, direttore per l`Europa di Amnesty International, commentando la decisione odierna dell’alta corte del Regno Unito di accogliere l’appello degli Usa contro la decisione di non estradare Julian Assange, rimandando dunque l’esame a una corte di grado inferiore.

“L’Alta corte britannica ha scelto di accettare le presunte rassicurazioni degli Usa secondo le quali Assange non sarebbe posto in isolamento all’interno di una prigione di massima sicurezza. Il fatto che gli Usa si siano riservati il diritto di cambiare idea in qualunque momento significa che tali rassicurazioni valgono meno del pezzo di carta su cui sono state scritte”, ha aggiunto Muižnieks, facendo riferimento alle obiezioni opposte dal team legale statunitense al divieto di estradizione fondato sul possibile pericolo di suicidio di Assange nelle carceri americane.

“Se estradato negli Usa, Assange non solo andrebbe incontro a un processo ai sensi della Legge sullo spionaggio ma le sue condizioni detentive potrebbero essere equiparate a tortura – ha denunciato Muižnieks – la posizione dell’amministrazione statunitense pone un enorme rischio per la libertà di stampa, tanto negli Usa quanto altrove. Se venisse definitivamente accolta, il ruolo fondamentale dei giornalisti nel controllare l’operato dei governi e denunciare le loro malefatte sarebbe compromesso e i giornalisti sarebbero costretti a guardarsi dietro le spalle”.

Come ricorda Amnesty, la richiesta di estradizione da parte degli Usa si basa su accuse riferite direttamente alla pubblicazione di informazioni riservate da parte di Assange nell’ambito del suo lavoro con Wikileaks. “Pubblicare informazioni che sono di interesse pubblico è una pietra angolare della libertà di stampa e del diritto dell’opinione pubblica a conoscere le malefatte dei governi. È un’attività protetta dal diritto internazionale che non dovrebbe mai essere criminalizzata – ha sottolineato l’organizzazione in una nota – Julian Assange è la prima persona incriminata ai sensi della Legge sullo spionaggio per aver pubblicato informazioni”.

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