L'amarezza di Francesco: "Le donne si schiavizzano e si vendono anche a Roma"
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L'amarezza di Francesco: "Le donne si schiavizzano e si vendono anche a Roma"

Di ritorno dall'Iraq il Papa ha parlato del dramma delle cristiane e delle yazide sotto l'Isis. Ma ha sottolineato che in ogni luogo avvengono abusi, anche vicino a noi

Papa Francesco
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8 Marzo 2021 - 15.38


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Festeggiare e poi? Le ingiustizie e discriminazioni sono dappertutto, Italia compresa.
“Le donne sono più coraggiose degli uomini, ma quello è sempre stato così. Ma la donna anche oggi è umiliata, andiamo a quell’estremo: una di voi mi ha fatto vedere la lista dei prezzi delle donne (preparata dall`Isis che comprava le donne cristiane e yazide, ndr). Io non potevo credere: se la donna è così, di tale età costa tanto…”. 
Così Papa Francesco nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Roma da Baghdad.
In occasione dell’otto marzo, festa delle donne, un giornalista ha domandato al papa cosa pensi del fatto che una donna musulmana innamorata non può sposarsi un cristiano senza essere scartata dalla famiglia o peggio ancora.
“Le donne si vendono, le donne si schiavizzano”, ha detto il Papa, aggiungendo: “Anche nel centro di Roma il lavoro contro la tratta è un lavoro di ogni giorno. Nel Giubileo sono stato a visitare una delle tante case dell`Opera don Benzi. Ragazze riscattate, una con l’orecchio tagliato perché non aveva portato i soldi quel giorno, l’altra portata da Bratislava nel bagagliaio della macchina, schiava, rapita. Questo succede fra noi, eh! La tratta della gente. In questi Paesi, soprattutto la parte dell’Africa, c’è la mutilazione come un rito che si deve fare. Ma le donne sono schiave ancora e dobbiamo lottare, lottare, per la dignità delle donne. Sono coloro che portano avanti la storia, questa non è una esagerazione, le donne portano avanti la storia e non è un complimento perché oggi è il giorno delle donne. Anche la schiavitù è così, il rifiuto alla donna… Pensare che in un posto è stata fatta una discussione se il ripudio alla moglie deve essere dato per scritto o soltanto orale. Neppure il diritto di avere l’atto di ripudio! Ma questo succede oggi, ma per non allontanarci pensiamo al centro di Roma, alle ragazze che sono rapite e sono sfruttate”.

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