L'europarlamentare Sofo lascia Salvini dopo il voto a Draghi: si accaserà dalla Meloni
Top

L'europarlamentare Sofo lascia Salvini dopo il voto a Draghi: si accaserà dalla Meloni

Il fidanzato di Marion Le Pen dopo la fiducia al governo Draghi: "Per coerenza con le mie convinzioni non posso condividere il percorso intrapreso entrando nella grande alleanza"

Vincenzo Sofo e Marion Le Pen
Vincenzo Sofo e Marion Le Pen
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Febbraio 2021 - 12.14


ATF

Cambi di casacca in corso dopo la fiducia al Senato al Governo Draghi.

L’eurodeputato della Lega, Vincenzo Sofo, noto anche per essere il fidanzato di Marion Le Pen, lascia Matteo Salvini e passa con Giorgia Meloni.

“La fiducia al governo Draghi per la Lega rappresenta una svolta netta rispetto al progetto politico al quale ho lavorato da quando Matteo Salvini è diventato segretario federale – afferma -. Sono entrato in questo movimento nel 2009 perché era l’unica alternativa al Pdl e a una deriva centrista del centrodestra che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali. Proprio per questo fui tra i primissimi e più entusiasti sostenitori della svolta nazionale impressa al Carroccio da Salvini per costruire una forza politica in grado di dare battaglia a Bruxelles per impedire il suicidio dell’Europa e del nostro paese a colpi di folli direttive Ue. Oltre che essere tra i più convinti promotori di un’alleanza con Fratelli d’Italia come alternativa al monopolio politico del centrismo.

Leggi anche:  Giorgia Meloni politicamente è furba, ma non si dica che è intelligente

Sofo prosegue: “Ecco perché, pur comprendendo il momento emergenziale, per coerenza con le mie convinzioni non posso condividere il percorso intrapreso entrando nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, il quale temo che provvederà passo dopo passo a un reset di tutto ciò per il quale ci siamo battuti”. 

“Con questa decisione – continua Sofo – la missione della Lega cambia e mira a raccogliere l’eredità del Pdl più che a costruire un grande movimento patriottico, identitario, conservatore e sociale. Scelta legittima e probabilmente affine alla sua natura originaria ma in contrasto con le ragioni per le quali personalmente aderii a questo movimento e ai fondamenti che hanno sempre caratterizzato la mia attività politica. Prendo dunque atto di questa svolta che però, nonostante sia difficile e doloroso lasciare un movimento dopo quasi dodici anni e molte battaglie fatte, mi impedisce di proseguire oltre la militanza per la Lega. Che non rinnego, che ringrazio e che continuo a ritenere un interlocutore politico importante su molti temi”.

Leggi anche:  Meloni formato Orban attacca Report: è polemica

L’europarlamentare spiega ancora: “Ma devo continuare il mandato affidatomi nel 2019 dagli italiani di battermi al Parlamento Europeo contro le tante storture e ingiustizie dell’Unione Europea attuale e ciò a mio avviso poco si concilia con le intenzioni di Zingaretti, Renzi e Di Maio che, come si evince dalla scelta dei ministri, costituiranno la spina dorsale di questo governo Draghi rendendo difficilissimo alla Lega riuscire a indirizzarlo verso la strada giusta. Ecco perché, per continuare nella mia missione a Bruxelles, nei prossimi giorni offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni”.

 

Native

Articoli correlati