Spinaci: "Roma ha bisogno di molte cose, anche di restituire il centro storico ai romani"
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Spinaci: "Roma ha bisogno di molte cose, anche di restituire il centro storico ai romani"

L'avvocata Daniela Spinaci è candidata Pd al primo municipio: "La città ha bisogno di una riforma dello Statuto a livello nazionale che la renda davvero Capitale con poteri speciali"

Daniela Spinaci
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28 Settembre 2021 - 17.06


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Di che cosa ha bisogno Roma?

Roma ha bisogno di molte cose –  dice l’avvocata Daniela Spinaci, candidata consigliera del Pd al Primo Municipio di Roma -. Ha bisogno di cultura, di pulizia, di cura del decoro urbano, di sviluppo economico, di crescita, di redistribuzione e di tanta solidarietà. Ma prima di tutto la Città ha bisogno di una riforma dello Statuto a livello nazionale che la renda davvero Capitale con poteri speciali che le consentano di equipararsi alle altre capitali europee e di una conseguente riforma della governance. La ristrutturazione delle competenze, della pianta organica (centrale e periferica), di quelle dei Dipartimenti, Uffici e Municipi, sarà un passo fondamentale per uscire da un sistema divenuto oramai autobloccante.

Quali sono i principali problemi del primo municipio?

Il primo Municipio è il cuore pulsante di Roma, il Centro Storico della Città Eterna. Ha la necessità di politiche che implementino la residenzialità restituendo il Centro ai romani, ha bisogno di una maggior tutela delle botteghe artigiane, della modulazione dei rapporti tra residenti e commercianti, di un maggior controllo del rispetto delle regole nella gestione delle attivitàdi food, di rispetto e decoro dei siti monumentali ed archeologici nonché di politiche per un turismo sostenibile e di qualità. 

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Nei giorni scorsi il ministro Cinque stelle dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha parlato della necessità di un lavoro comune di M5s e Pd a partire dai ballottaggi. Il segretario del Pd Enrico Letta l’ha definita una proposta saggia. Considerando che in molti territori la contrapposizione Pd-M5s è stata aspra e, dicendo questo, penso particolarmente a Roma, l’auspicio di D’Incà e Letta sarà realizzabile nell’immediato o ci sarà bisogno di molto più tempo?

Roberto Gualtieri su questo punto è stato chiaro, al momento non esiste questa eventualità. Noi, con lui come candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra, facciamo la nostra corsa a prescindere da quello che faranno il M5S e la Raggi. Abbiamo le nostre idee chiare, un programma ben preciso e dettagliato e la nostra visione di città più smart, più a misura d’uomo, più inclusiva e solidale, più impostata sulla rinascita culturale. La candidata Sindaco del M5S farà la sua campagna elettorale, noi facciamo la nostra per Roma Capitale d’Italia e d’Europa. 

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Dalla sua esperienza di donna in politica, che cosa è migliorato in questi anni e in che cosa siamo ancora indietro?  

L’attenzione sulla effettiva partecipazione delle donne in politica, è senz’altro aumentata in questi anni. Un buon contributo è arrivato dalla legge sulla doppia preferenza con alternanza di genere nonché dall’obbligo del rispetto della parità di genere nella composizione delle giunte. Purtroppo, però, siamo ancora indietro sulla possibilità di accesso alle cariche apicali politiche e manageriali che ancora restano di dominio maschile. Retaggio, questo, di un sistema patriarcale ancora troppo radicato nella nostra cultura che influenza il pensiero dominante in molti campi. Basti pensare, a mero titolo esemplificativo e non esaustivo, alla attuale difficoltà di approvare disegni e proposte di legge giacenti nei due rami del Parlamento, che da anni chiedono la riforma del codice civile in materia del cognome dei coniugi e della attribuzione del cognome materno ai figli. Un percorso reso incomprensibilmente difficoltoso, che su questi ed altri temi, quali ad esempio il gender gap salariale, rende l’Italia fanalino di coda rispetto a molti Stati Europei.   (an. s.)

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