Il governo va sotto sul tetto al contante: il centrodestra si ricompatta (a difesa degli evasori)
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Il governo va sotto sul tetto al contante: il centrodestra si ricompatta (a difesa degli evasori)

La modifica sposta infatti l'entrata in vigore della soglia più bassa (mille euro) dal primo gennaio 2022 al primo gennaio 2023

Il governo va sotto sul tetto al contante: il centrodestra si ricompatta (a difesa degli evasori)
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17 Febbraio 2022 - 11.04


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Il centrodestra dato per morto soltanto qualche settimana fa da Meloni e Salvini è risuscitato per votare compatto contro la misura del tetto al contante, mandando sotto il governo con i voti e spaccando la maggioranza che lo sostiene.

La maggioranza infatti si è divisa sull’esame degli emendamenti al dl Milleproroghe in commissione alla Camera. La Lega e Forza Italia votano con Fratelli d’Italia una retromarcia sul contante: il tetto, che dal primo gennaio è sceso a mille euro, torna per un anno a duemila euro.

La modifica sposta infatti l’entrata in vigore della soglia più bassa dal primo gennaio 2022 al primo gennaio 2023. La modifica è passata per un solo voto con il parere contrario del governo.

Il governo nella notte sarebbe andato sotto quattro volte: oltre che sul tetto del contante, contro il parere dell’esecutivo è passato l’emendamento che prevede il dietrofront sull’Ilva, così come sono state approvate norme sulle graduatorie della scuola e i test sugli animali. Duro scontro anche sul tema della giustizia fra il Pd e la Lega.

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