Le frattaglie agostane del governo e l’ombra del neofascismo
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Le frattaglie agostane del governo e l’ombra del neofascismo

La sconcertante vicenda del capo stampa della Regione Lazio è stata archiviata con troppa disinvoltura specie a pochi giorni dalla imponente manifestazione per la strage alla stazione di Bologna

Le frattaglie agostane del governo e l’ombra del neofascismo
Giorgia Meloni
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Nuccio Fava Modifica articolo

8 Agosto 2023 - 19.49


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La sconcertante vicenda del capo stampa della Regione Lazio è stata archiviata con troppa disinvoltura specie a pochi giorni dalla imponente manifestazione per la strage alla stazione di Bologna, le tante vittime dei caduti si riuniscono annualmente per ricordare l’orribile tragedia, i punti ancora oscuri e le responsabilità accertate per alcuni degli autori che hanno fatto denunciare al Presidente Mattarella il bisogno di approfondire ulteriormente le indagini in un contesto che chiaramente chiama in causa responsabilità del neofascismo, di mandanti del capo della P2 e di alti funzionari dello stato, definiti “servitori infedeli ai valori della Costituzione e della Repubblica”.

In questo contesto acquista naturalmente maggior rilievo quanto dichiarato dal capo ufficio stampa della Regione Lazio, che ha definito alcuni dei responsabili non colpevoli è bastata purtroppo una precisazione con una dichiarazione di scuse per far liquidare l’intera triste vicenda e consentire all’interessato di riprendere il suo delicato posto alla Regione Lazio. Tutto ciò non poteva non provocare imbarazzo e disagio accompagnati purtroppo dal silenzio della Presidente Meloni, del resto particolarmente sobria ed assente dalla manifestazione bolognese se non con un commosso ricordo di solidarietà alle famiglie dei caduti. Inevitabilmente questo insieme di fattori ha provocato una forte opposizione dei partiti contrari a centrodestra, che ovviamente è tornato ancora una volta a replicare con l’accusa di strumentalizzazione un contesto ancora di forte contrapposizione e di assenza di vero dialogo e non di scontro propagandistico anche se i gravi problemi del paese esigerebbero ben altra maturità ed iniziativa. 

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Tra i problemi confusi e incastrati in un unico decreto mostro brilla: la tassa alle banche sugli extraprofitti il cui importo sarà destinato a “ridurre” tasse ed aumentare il fondo per i mutui e, come una macedonia di frutta di stagione, i decreti sulle licenze per i taxi, una confusa ipotesi di riduzione dei biglietti aerei, ed iniziative sulle intercettazioni e gli incendii. Singolare l’assenza del Ministro Giorgetti della conferenza finale di illustrazione delle decisioni, mentre passa per il fermo impegno di Salvini il tetto ai compensi dei manager e dei tecnici per il ponte sullo stretto di Messina, voluto ad ogni costo da Vicepresidente Salvini convinto che “si tratterà dell’opera più straordinaria al mondo” purtroppo non si trattava di una battuta ma di una affermazione più o meno consapevole di un Ministro della Repubblica con pari competenza e con pari entusiasmo nella decisione della questione carenza di taxi nelle grandi città e delle disastrose situazioni degli aeroporti, specie quello di Catania per il quale il governo non è riuscito a proporre almeno una parziale riduzione dei disagi costringendo i passeggeri oltre al costo rincarato in modo irresponsabile hanno dovuto rinviare arrivi e partenze per più giorni con improvvisate sistemazioni anche per anziani e bambini.

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Nulla invece sul piano più impegnativo della lotta all’inflazione con rilievi critici alla Banca Europea per l’aumento dei tassi senza però indicazione di proposte e di soluzioni plausibili, insomma una ammucchiata di problemi e di inadeguate risposte specie per quanto riguarda la legge delega per la riforma fiscale orientata secondo i giudizi dei maggior ministri verso il sistema unico della “Flat Tax” per la situazione italiana un atto sacrilego per le condizioni di squilibri sociali e delle distanza storiche tra nord e sud che richiederebbero al contrario una seria e severa applicazione del criterio della progressività fiscale come del resto prevista dalla nostra costituzione.

 Tutto ciò dovrebbe ovviamente sollecitare una iniziativa ed una forte risposta da parte delle forze politiche di opposizione per offrire specie ai più giovani uno spazio maggiore di presenza e di iniziativa e non di astratta speranza magari di un espatrio e di futuro migliore fuori dall’Italia.   

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