Aborto, De Cristofaro (Avs): "Da Bruno Vespa si discuteva di legge 194 senza donne, TeleMeloni colpisce ancora"
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Aborto, De Cristofaro (Avs): "Da Bruno Vespa si discuteva di legge 194 senza donne, TeleMeloni colpisce ancora"

Rai, De Cristofaro (Avs): “TeleMeloni, una volta servizio pubblico, è sempre più piegata agli interessi di una maggioranza reazionaria che vorrebbe farci tornare indietro anche sulle conquiste acquisite".

Aborto, De Cristofaro (Avs): "Da Bruno Vespa si discuteva di legge 194 senza donne, TeleMeloni colpisce ancora"
Peppe De Cristoforo
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19 Aprile 2024 - 11.14


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Il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama e componente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, ha parlato di quanto accaduto nel salotto di Bruno Vespa “Porta a Porta”, nel quale si è parlato di aborto senza la presenza di alcuna donna.

“Ieri sera in Rai è andata in onda una nuova perla di TeleMeloni. Nel salotto di Vespa si discuteva di legge 194 e interruzione volontaria di gravidanza. Grande tavolo con al centro il conduttore e una scritta enorme `aborto´. Fin qui tutto bene se non fosse che a discutere di quello che è un diritto delle donne c’erano sette uomini e nessuna donna. Eppure, si dibatteva di consultori, di obiezione di coscienza, di diritto all’interruzione”.

“Ma soprattutto si discuteva dell’emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Pnrr, che mira a coinvolgere nei consultori le associazioni antiabortiste. Una vera e propria forzatura contro una legge che già oggi rende alle donne difficilissimo ricorrere a questo diritto negli ospedali pubblici”. 

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“E per discutere di tutto questo per Vespa non servivano le donne, bastano i maschi. L’unica concessione, nel grande schermo alle spalle degli ospiti, una dottoressa ripresa mentre fa una ecografia. Ma l’immagine serviva a porre l’attenzione del telespettatore non sulla donna, ma sull’ecografia”.

“Un’immagine plastica di una società maschilista e patriarcale. Il diritto delle donne non si tocca ed è mortificante che la Rai, la più grande azienda culturale del Paese, venga usata senza ritegno per una crociata identitaria sul corpo delle donne. Una cosa gravissima, una violazione del codice etico dell’azienda, su cui presenteremo un’interrogazione in Commissione di vigilanza Rai e sulla quale chiederò alla Presidente Floridia di convocare l’amministratore delegato Sergio e il direttore generale Rossi”.

“TeleMeloni, una volta servizio pubblico, è sempre più piegata agli interessi di una maggioranza reazionaria che vorrebbe farci tornare indietro anche sulle conquiste acquisite. Una destra che esalta le ecografie, i feti, loda i non nati e fa la guerra a quelli nati in Italia, ma da genitori non italiani, è una destra da mandare a casa il prima possibile”.

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