Rezza su Covid-19: "L'estate aiuta il distanziamento sociale e i virus respiratori diminuiscono"
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Rezza su Covid-19: "L'estate aiuta il distanziamento sociale e i virus respiratori diminuiscono"

Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità: "Il caldo e la vita all'aria aperta potrebbero limitare il contagio"

Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità
Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità
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3 Maggio 2020 - 15.05


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“I virus respiratori diminuiscono la loro incidenza e il loro impatto durante la stagione estiva perché naturalmente succede quello che ora stiamo causando in maniera invece artificiale, ovvero il distanziamento sociale. D’estate non si va più al cinema, a teatro, a scuola, chiudono gli uffici e si vive più all’aria aperta”.

E’ il commento di Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, ospite di ‘Mezz’ora in più’ su RaiTre, insieme ai colleghi Massimo Galli e Andrea Crisanti.
Rezza commenta quanto detto oggi da Sylvie Briand, direttore del dipartimento per la gestione dei rischi infettivi dell’Oms, ovvero che “il caldo e la vita all’aria aperta potrebbero limitare il contagio”. Sugli effetti del caldo su virus i tre esperti concordano che “non ci sono evidenze”.
I test sierologici
“E’ vero che non conosciamo tutti i casi sommersi. Su questo non c’è dubbio e possiamo solo fare stime con i modelli matematici. Per questo però è stato pianificato uno studio di sieroprevalenza nazionale, per capire quante sono le persone che si sono infettate fino ad oggi. Quindi valutare il rapporto tra persone sintomatiche e persone infette. Stimiamo che il nostro sistema di sorveglianza sia in grado di catturare il 5-10% del totale delle infezioni, ma è chiaro che in alcune regione e aree del Paese il problema è molto maggiore”.

“Siamo molto preoccupati – ha evidenziato Rezza – io ho tenuto la stessa linea e continuerò a tenerla. Questo è un virus che proseguirà a circolare nella popolazione finché non avremo il vaccino. Per cui dovremmo stare sempre molto cauti. Cerchiamo di evitare contraddizioni tanto per farlo – risponde al tentativo di creare polemiche con i colleghi – ma collaboriamo per capire come fare a ridurre la velocità di circolazione di questo virus. E su questo sono completamente d’accordo con Crisanti, dobbiamo essere pronti e capaci di reagire sul territorio”.

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