Intelligenza artificiale? Il problema è se l'intelligenza umana riuscirà a rimanere 'umana'
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Intelligenza artificiale? Il problema è se l'intelligenza umana riuscirà a rimanere 'umana'

Le scelte prese sulla base di algoritmi, dei dati accumulati nel tempo, del calcolo delle probabilità, come fa l’intelligenza artificiale, rischiano di rafforzare i pregiudizi. Le parole del Papa

Intelligenza artificiale? Il problema è se l'intelligenza umana riuscirà a rimanere 'umana'
Papa Francesco
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padre Antonio Spadaro Modifica articolo

18 Giugno 2024 - 10.18


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Il 14 giugno Papa Francesco ha partecipato al 50° vertice del G7. Si tratta di un gruppo intergovernativo informale che riunisce le principali sette economie dei paesi avanzati: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Alle riunioni del gruppo prendono parte anche le principali istituzioni finanziarie internazionali.

Davanti a questo gruppo Papa Francesco ha parlato di Intelligenza artificiale. Perché un leader spirituale affronta un tema «artificiale», tecnologico?

Da quel che ha detto nel suo discorso risulta chiaro che ha compreso come la tecnologia oggi ha un impatto sempre maggiore sulla spiritualità dell’essere umano, sulsuo modo di vivere e di decidere sul suo destino. Dunque, il Papa ha parlato da Papa.

E ha pronunciato con decisione parole inedite per un Pontefice e cioè: «parlare di tecnologia è parlare di cosa significhi essere umani». Si tratta di un’affermazione importantissima. Non si può parlare più di umanesimo e spiritualità a prescindere dalla tecnologia, dunque.

Per questo Francesco ha avviato il suo ragionamento noi dai calcoli, ma da qualcosa di spirituale come le «emozioni», quelle che emergono davanti ai progressi tecnologici: da una parte c’è l’entusiasmo e dall’altro la paura. C’è qualcosa di affascinante e di tremendo nella nuova tecnologia. E sono queste emozioni che ci spingono a capire meglio. 

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In un tempo come il nostro di trasformazioni epocali, la questione vera non è se l’intelligenza artificiale potrà diventare umana, ma se l’intelligenza umana potrà «rimanere» umana. E dunque porre la questione tecnologica è porre una questione naturalmente spirituale.

Il cuore della riflessione di Francesco è legato alla capacità di «decidere». Le scelte prese sulla base di algoritmi, dei dati accumulati nel tempo, del calcolo delle probabilità, come fa l’intelligenza artificiale, rischiano di rafforzare i pregiudizi. Rischiano soprattutto di non considerare le possibilità umane, la sorpresa, il cambiamento.

Che cosa ci permette di rimanere «umani»? È questa, in fondo, la vera domanda che Francesco ha voluto porre davanti ai potenti della terra.

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