Ohio, l'Università vende i parcheggi. Ed è subito polemica
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Ohio, l'Università vende i parcheggi. Ed è subito polemica

La Ohio State ottimizza gli spazi che circondano gli antichi edifici per farne posti auto. I soldi servono per migliorare i servizi agli studenti, ma a molti non piace l'idea.

Ohio, l'Università vende i parcheggi. Ed è subito polemica
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24 Giugno 2012 - 09.18


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Nel paese del “privato”, fa scalpore l’idea di affidare ad un’impresa la gestione di un parcheggio. Potrà sembrare strano ma succede proprio questo. In America. Esattamente nell’Ohio. Qui, una delle più grandi – e antiche – università pubbliche, l’Ohio State University, in queste ore ha deciso di affidare ad una multinazionale america-australiana la gestione degli immensi spazi adibiti a parking che circondano i suoi vecchi edifici. Ed è subito scoppiata la polemica.

“Strana” anche questa, in un paese, in uno Stato che privatizza anche il carcere.
In ogni caso – anche se l’università è riuscita ad ottenere il consenso maggioritario di tutte le componenti: docenti, amministrativi, studenti – l’organismo di governo dell’ateneo è stato costretto a rendere di pubblico dominio i costi e i vantaggi dell’operazione. E, soprattutto, l’Ohio State University è stata costretta a spiegare che l’operazione che porterà negli spazi fra i suoi viali alberati, soprattutto nei week-end, migliaia di auto di privati cittadini (laddove, fino a ieri, non poteva entrare nessun altro che non avesse il contrassegno dell’ateneo) s’è resa necessaria per il drastico taglio dei fondi alla formazione.

A conti fatti, l’università intascherà, in dieci anni, la cifra pazzesca di 483 milioni di dollari (e questo dà la dimensione di che affare siano i parcheggi negli States). Il tutto consentirà all’ateneo di assumere decine di nuovi insegnanti, fare un nuovo laboratorio e garantire un aumento dei sussidi agli studenti meno abbienti. In ogni caso, l’intesa università-multinazionale (si chiama LAZ ed è una delle più grandi del settore) garantirà agli studenti e agli insegnanti tariffe privilegiate. E tanto è bastato a calmare gli animi.

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