Tutto pronto. Saranno le Europee più importanti della storia dell'Unione, ecco perché
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Tutto pronto. Saranno le Europee più importanti della storia dell'Unione, ecco perché

A spiegare una volta di più quale sia la posta in gioco Guy Verhofstadt, leader dell'Alde (l'alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa), parlando a Firenze alla manifestazione di +Europa.

Parlamento europeo
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8 Aprile 2019 - 07.47


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Scatta la corsa al controllo dell’Europa, tra una Brexit che non riesce a vedere la luce, un bipolarismo Pse/Ppe che regge l’anima con i denti e l’incognita del risultato delle forze sovraniste e identitarie – che però marciano in ordine sparso e non garantiscono per il futuro unità di teoria e prassi.

A Roma sono stati presentati i simboli dei partiti. Il senso delle cose sta nei dettagli. Vale a dire: anche un quadratino con un simbolo minore può esserci o mancare, e la cosa ha la sua importanza per intuire quelli che possono essere gli atteggiamenti futuri.

A spiegare una volta di più qual sia la posta in gioco Guy Verhofstadt, leader dell’Alde (l’alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa), parlando a Firenze alla manifestazione di +Europa per il lancio della campagna e del simbolo per le Europee.

Le elezioni del prossimo 26 maggio, spiega, “sono le elezioni più importanti degli ultimi 40 anni, molto è in gioco, per la prima volta dal 1979 il Ppe non avrà più la maggioranza in questo parlamento”.

“Sarà la fine del vecchio sistema bipartitico in Europa e la fine del monopolio del potere dei conservatori e dei socialisti”.

Su quest’ultimo punto non può che essere d’accordo Matteo Salvini, che annuncia: “A metà maggio faremo una grande manifestazione delle forze sovraniste dei paesi dell’Unione Europea a Milano, in piazza Duomo”.

“Non mi interessa il passato”, aggiunge rispondendo all’accusa mossa in questi giorni per cui molte di quelle forze negano l’Olocausto, “siamo per la democrazia e per i diritti ma l’Europa si cambia solo con chi non l’ha governata in questi anni”.

Intanto il simbolo che la Lega ha presentato al Viminale non avrà alcun richiamo al gruppo europeo di appartenenza con Le Pen, Fpoe, Pvv e Vlaams Belang. Lo fa notare Roberto Calderoli, aggiungendo che il simbolo conterrà invece l’indicazione di ‘Salvini premier’, nonostante siano in ballo i seggi per l’Europarlamento.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato per le europee 2019 il proprio simbolo tradizionale con cinque stelle gialle, la parola ‘MoVimento’ sopra e la scritta ‘ilblogdellestelle.it’ sotto. Anche qui nessun riferimento al gruppo europeo di appartenenza, che al momento si condivide con Ukip. In futuro si vedrà. Già da tempo sono in corso contatti con partiti minori del panorama europeo.

Gregorio Fontana ha invece depositato al Viminale il simbolo di Forza Italia, che ha al suo interno il nome di Berlusconi, la consueta bandiera di Forza Italia e la scritta ‘Per cambiare l’Europa’. Nessun riferimento al Ppe, gruppo di appartenenza europeo per FI. Fontana ha così commentato: “Siamo nel Ppe dal 1998, non abbiamo certamente bisogno di accrediti in questo senso. Forza Italia e Berlusconi sono in campo. È una grande opportunità per il futuro e per il prossimo Parlamento europeo”.

Da parte sua ‘Il popolo della famiglia’ di Mario Adinolfi correrà per le europee 2019 con ‘Alternativa popolare’, il simbolo che fu utilizzato anche da Alfano.

Traduzione: si punta ad occupare uno spazio di centro di cui in molti sentono lamancanza ma nessun o è an cora riuscito a fare suo in modo credibile.

“Abbiamo stretto un accordo con Alli presidente di Alternativa popolare” afferma Adinolfi. Nel simbolo, oltre alle scritte ‘Il popolo della famiglia’ e ‘Alternativa popolare’, compare anche la dicitura ‘Ppe partito popolare europeo’. Un altro segnale molto chiaro.

“È un piacere ufficializzare la candidatura di Caio Mussolini con Fratelli d’Italia per le elezioni europee del 26 maggio. È un professionista, un militare e patriota. Siamo pronti per cambiare tutto in Europa!”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, in un video su Facebook, fa sapere che la famiglia Mussolini sta per sfoderare il suo secondo politico nella storia della Repubblica.

Il nome completo è Caio Giulio Cesare Mussolini. Anche questo è un simbolo, a suo modo.

Da parte sua il segretario nazionale di Casa Pound, Simone Di Stefano, è tranquillo.  “Non dovremo raccogliere le firme anche se ci eravamo già organizzati per questa eventualità – dice – perché nel simbolo che abbiamo presentato c’è il richiamo all’Alleanza Europea Movimenti Nazionali (Aemn), che fa capo all’europarlamentare ungherese Bela Kovacs”.

“Vogliamo andare a Bruxelles – ha continuato Di Stefano – per portare quei temi abbandonati da Salvini e Di Maio. A partire dall’uscita dall’euro e dalla Ue, che riteniamo l’unico modo per riprenderci la nostra sovranità. Fuori da questa Ue che è una prigione c’è un mondo, l’Italia potrà essere il Giappone d’Europa”. CasaPound si presenta in alleanza con Destre Unite, scritta presente nel simbolo depositato questa mattina.

Marco Miccoli ha depositato al Viminale il simbolo del Pd, che contiene al suo interno il nome ‘Partito democratico’, il logo del ‘Pse-socialisti e democratici’, un ramoscello d’ulivo e la scritta in basso ‘Siamo europei’. “La novita’ e’ l’allargamento a ‘Siamo europei’ e a tutti coloro che si riconoscono nel Pse. L’obiettivo e’ politico: far percepire che c’e’ un fronte che si oppone ai sovranisti”.

“Il blocco Ppe e quello dei socialisti hanno perso slancio e penso che il gruppo liberale sara’ fondamentale nella prossima legislatura per spingere avanti l’Europa”, fa sapere nel frattempo la leader di +Europa, Emma Bonino da Firenze, alla manifestazione del suo partito per il lancio della campagna e del simbolo per le elezioni europee.

“Il nostro amico Calenda – aggiunge – con tutto il rispetto è un iscritto del Pd da più di un anno, è un dirigente del Pd, è un candidato del Pd. Bene, però, perché mai noi +Europa saremmo dovuti finire nel Pd? Noi siamo liberaldemocratici, riformisti e siamo anche federalisti. Se qualcuno pensa da europeista che gli avversari siamo noi ha sbagliato obiettivo, noi ne abbiamo ben tanti di avversari da combattere”.

“La linea di divisione che verrà fuori dalle prossime elezioni è quella tra uno schieramento genuinamente pro-europeo e uno schieramento di forze, probabilmente magmatico e incoerente però essenzialmente sovranista e anti-europeo”.

E dalla sinistra arriva anche la concorrenza.

Rifondazione comunista e Sinistra italiana hanno depositato al Viminale il simbolo per le europee 2019, che ha al suo interno il riferimento al gruppo parlamentare europeo della sinistra europea e nordica Gue/Ngl European Left. Nel simbolo per l’Italia compare la scritta in grande ‘La sinistra’. Piu’ sotto i riferimenti a Gue/Ngl European Left.

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