Israele contro chiunque la critichi sulla mattanza di Gaza: dall'Onu alla Casa Bianca tutti amici di Hamas?
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Israele contro chiunque la critichi sulla mattanza di Gaza: dall'Onu alla Casa Bianca tutti amici di Hamas?

Poi ci si stupisce se nel mondo sta montando sempre più la protesta contro Israele, che molti media in malafede traducono tout court in antisemitismo. Ignorando perfino la lettera appello di 750 giornalisti internazionali a dare notizie più equilibrate

Israele contro chiunque la critichi sulla mattanza di Gaza: dall'Onu alla Casa Bianca tutti amici di Hamas?
Militare israeliano a Gaza
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Claudio Visani Modifica articolo

11 Novembre 2023 - 10.00


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Il governo israeliano fuori controllo e contro tutti sul genocidio in atto a Gaza. Chiunque provi a criticarlo sulla mattanza e la distruzione in atto nella Striscia, a chiedere il cessate il fuoco o anche solo una tregua umanitaria, viene messo nel mirino. Ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l’ambasciatore di Israele è arrivato ad accusare l’Onu, la sua agenzia Unrwa e l’Organizzazione mondiale della sanità di essere complici di Hamas.

“L’Oms, Unrwa, e tristemente anche il segretario generale Guterres, non riportano la situazione sul terreno”, ha detto l’ambasciatore al Palazzo di Vetro. “Molti operatori Unwra a Gaza sono essi stessi membri di Hamas. È giunto il momento di sfatare il mito dei fatti forniti dall’Onu”.

Questo mentre neppure gli Usa riescono più a controllare l’alleato e a convincerlo alla moderazione. Le missioni di Blinken e gli appelli di Biden per proteggere la popolazione civile cadono nel vuoto, così come i moniti a non occupate Gaza e gli inviti a rilanciare la trattativa sulla nascita di uno stato palestinese. E a Macron, che ieri ha chiesto di fermare la carneficina e il cessate il fuoco, Netanyahu ha risposto secco che “è Hamas il responsabile della morte dei civili a Gaza”.

Leggi anche:  Gaza e Libano: il fallimento della diplomazia internazionale tra massacri e crimini di guerra

L’ambasciata israeliana negli Stati Uniti, intanto, ha attaccato pubblicamente il Dipartimento di Stato per aver criticato la demolizione la casa di una famiglia palestinese a Gerusalemme in risposta alle azioni del figlio di 13 anni. “Il 13enne è un terrorista che ha ucciso un cittadino israeliano pugnalandolo a morte”, ha replicato l’ambasciata.

Poi ci si stupisce se nel mondo sta montando sempre più la protesta contro Israele, che molti media in malafede traducono tout court in antisemitismo. Ignorando perfino la lettera appello di 750 giornalisti internazionali a dare notizie più equilibrate su quel che sta accadendo, contro la pesante manipolazione in atto e la censura israeliana.

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