Un mezzo Giulio Cesare, con queste metafore suggestivamente militariste. “Un partito di Vannacci? Sarebbe una cosa bella, come andare in battaglia con la propria legione. Una cosa bellissima. Ma bisogna conoscere il campo di battaglia e i propri legionari”. Lo ha detto il generale Roberto Vannacci intervistato da Zona Bianca su Rete 4.
«Salvini dice che io faccio paura? Non commento le espressioni di altre persone – ha proseguito – Se mi sta arruolando? Per arruolare Roberto Vannacci ci vuole ben altro, sono io che scelgo cosa fare della mia vita, sono padrone del mio destino. Apprezzo le parole di Salvini, la vicinanza e l’offerta che mi fa, perché riconosce in me delle qualità. Quando verranno presentate le liste qualche giorno prima si saprà».
«Le mie figlie e mia moglie mi preferirebbero padre e marito, che mi occupi di loro il più possibile – ha aggiunto -. Mia figlia mi ha rimproverato: se non avessi scritto il libro saresti stato più tempo con noi. Vedremo».
Vannacci ha parlato poi delle indagini su di lui riguardo le spese a Mosca: «Sulla questione sono sereno, ma non ne discuto né con la stampa né in pubblico. Non sono filoputiniano: è una farloccheria messa in giro solo perché descrivo alcuni aspetti della società russa che ho constatato vivendo in Russia».