Scholz a Netanyahu: "Non lasceremo i palestinesi morire di fame"
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Scholz a Netanyahu: "Non lasceremo i palestinesi morire di fame"

Paole dure. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto oggi in Israele un «accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco duraturo» nella Striscia di Gaza

Scholz a Netanyahu: "Non lasceremo i palestinesi morire di fame"
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17 Marzo 2024 - 19.49


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Paole dure. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto oggi in Israele un «accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco duraturo» nella Striscia di Gaza, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha ribadito da parte sua il desiderio di «eliminare «Hamas.

«Abbiamo bisogno di un accordo sugli ostaggi e di un cessate il fuoco duraturo», ha affermato il cancelliere tedesco, dichiarando di comprendere le famiglie degli ostaggi che, dopo oltre 5 mesi di guerra, «dicono che è giunto il momento di un accordo». Pur ribadendo il «fermo sostegno» della Germania a Israele e il «diritto di Israele a difendersi», Scholz ha affermato di aver «espresso le sue preoccupazioni» al primo ministro israeliano per il numero «estremamente alto» delle vittime civili e dell’andamento della guerra.

«Non possiamo restare a guardare i palestinesi che muoiono di fame», ha detto Scholz, chiedendo un aumento «urgente e massiccio» dell’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Ha inoltre ribadito il sostegno della Germania alla soluzione dei due Stati nella prospettiva del dopoguerra. Nonostante l’appello del leader tedesco, Netanyahu ha ribadito le sue posizioni e la sua volontà di portare avanti l’offensiva a Rafah.

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«Israele farà di tutto per ridurre al minimo le vittime civili e massimizzare l’invio di aiuti», ha assicurato Netanyahu. E il suo Paese, ha sottolineato il premier israeliano, non accetterà una pace che indebolisca Israele. «Se ci viene offerto un accordo, un percorso verso la pace che renda Israele debole e incapace di difendersi, ciò ostacolerà la pace», ha detto. «Non possiamo avere pace con Hamas, deve essere eliminato», ha insistito il premier, descrivendo il movimento islamista palestinese come una «organizzazione genocida». Lanciare un’operazione a Rafah «non è una cosa che faremo lasciando la popolazione bloccata lì», ha detto, mentre quasi un milione e mezzo di palestinesi, secondo l’Onu, si affollano in questa città bloccata al confine con l’Egitto.

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