Israele contro Onu e Usa: "Hamas incoraggiato a respingere la nostra proposta di cessate il fuoco"
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Israele contro Onu e Usa: "Hamas incoraggiato a respingere la nostra proposta di cessate il fuoco"

L'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione che chiede la fine immediata delle ostilità ha incoraggiato Hamas a rifiutare l'ultima proposta di cessate il fuoco, ha dichiarato martedì il ministro degli Esteri i

Israele contro Onu e Usa: "Hamas incoraggiato a respingere la nostra proposta di cessate il fuoco"
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz
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26 Marzo 2024 - 10.03


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L’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione che chiede la fine immediata delle ostilità ha incoraggiato Hamas a rifiutare l’ultima proposta di cessate il fuoco, ha dichiarato martedì il ministro degli Esteri israeliano.

Nella tarda serata di lunedì Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui respingeva l’ultima offerta di accordo, affermando che Israele non stava rispondendo alle sue richieste fondamentali di un “cessate il fuoco completo, un ritiro dalla Striscia, il ritorno degli sfollati e un vero scambio di prigionieri”.

L’Associated Press riporta che Israel Katz ha dichiarato alla Radio dell’Esercito israeliano che la risoluzione delle Nazioni Unite ha indicato ad Hamas che la pressione internazionale si stava avvicinando ad Israele e che doveva solo aspettare che la guerra finisse attraverso tale pressione piuttosto che accettare di fare concessioni.

“Il messaggio trasmesso ieri ad Hamas è che non dovete avere fretta”, ha detto Katz.

In un ulteriore segnale di rottura nelle relazioni tra Israele e il suo alleato più accanito, Katz ha anche criticato gli Stati Uniti per non aver posto il veto alla risoluzione. Katz ha sottolineato che il testo concordato non condanna Hamas.

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La risoluzione approvata lunedì richiedeva un cessate il fuoco immediato per il mese di Ramadan e chiedeva anche il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Un aspetto cruciale è che, per quanto riguarda Israele, oltre a non condannare esplicitamente Hamas per l’attacco del 7 ottobre, non ha subordinato il cessate il fuoco alla liberazione degli ostaggi.

Si dice che un punto critico ripetuto nei negoziati per il cessate il fuoco sia la richiesta di Hamas che Israele si ritiri militarmente da Gaza durante il cessate il fuoco. Durante la precedente pausa nei combattimenti nella guerra che ha consentito il rilascio di alcuni ostaggi lo scorso anno, le truppe israeliane sono rimaste in posizione sul terreno nel territorio, ma le due parti non si sono scontrate.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha precedentemente respinto le richieste di Hamas, definendole “deliranti”. Dopo il voto delle Nazioni Unite, l’ufficio di Netanyahu ha annullato la visita programmata a Washington di due dei suoi ministri, che avrebbe dovuto discutere di un’offensiva israeliana pianificata su Rafah. Gli Stati Uniti stanno spingendo affinché Israele elabori un piano alternativo.

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Israele ritiene che circa 134 ostaggi siano ancora trattenuti a Gaza da Hamas e altri gruppi dopo essere stati rapiti nel sud di Israele il 7 ottobre. Si ritiene che non tutti i prigionieri siano ancora vivi.

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