Caso Etruria, Renzi: nessun conflitto d'interesse del ministro Boschi
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Caso Etruria, Renzi: nessun conflitto d'interesse del ministro Boschi

Oggi in Senato si votano due mozioni di sfiducia al governo per il caso banche, quella di Fi-Lega e quella del Movimento Cinque Stelle

Caso Etruria, Renzi: nessun conflitto d'interesse del ministro Boschi
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27 Gennaio 2016 - 18.16


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Matteo Renzi oggi ha riferito sul caso di Banca Etruria in Senato, dove si votano due mozioni di sfiducia al governo per il caso banche, quella di Fi-Lega e quella del Movimento Cinque Stelle. “Si legge nel testo della mozione di sfiducia che il decreto sulle popolari imponeva la trasformazione e quotazione di Banca Etruria: ma di tutte le banche interessate dal decreto di gennaio l’unica banca gia’ quotata era Banca Etruria”, ha detto. “Su Etruria si sta giocando una strumentalizzazione politica comprensibile, alla quale siamo totalmente abituati e che non ci fa paura, ma totalmente slegata dalla realtà”.

“Questo governo ha commissariato la Banca Etruria come ha fatto con altre banche senza avere alcun riguardo per nomi e cognomi” perché “per noi non ci sono amici o amici degli amici” e la “dimostrazione sta nel fatto che Banca Italia ha sanzionato i familiari di un ministro e sta nel fatto che non c’è stato un solo avvenimento che possa far parlare di conflitto di interessi” del ministro Boschi, ha replicato al dibattito sulla sfiducia al governo.

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Renzi ha poi continuato dicendo che sono secondo lui “allucinanti” le discussioni di Banca Etruria perché “deve essere chiaro che ciò che è avvenuto a novembre non riguarda una singola banca. Ma dal primo novembre 2015 al 18 gennaio 2016 il numero degli articoli che la stampa italiana, libera e indipendente, ha dedicato a un tema come l’immigrazione – tema a mio giudizio di qualche rilievo – assomma a un totale di 1760, il numero degli articoli dedicati non alla vicenda banche ma a banca Etruria è di 1889”.

Bonfrisco, Renzi non affronta il tema delle mozioni. “Consentire una replica come quella che ha fatto il premier che non ha toccato una virgola del contenuto delle mozioni ma ha parlato di tutt’altro significa mancare di rispetto non solo a quest’Aula, ma ai cittadini italiani”. Lo ha detto il capogruppo di Cor a Palazzo Madama Cinzia Bonfrisco. La parlamentare, che poi ha criticato il modo con il quale il governo ha gestito la vicenda banche non solo in Italia, ma anche in Europa, torna a chiedere l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e su quanto sia successo con Etruria e le Popolari. “Non faccia lo smargiasso – è stato il suo appello a Renzi che è uscito dall’Aula del Senato subito dopo la sua replica – cioè il forte con i deboli e il debole con i forti perché un governo così alla fine è debolissimo con i forti”.

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