Caso Vannacci, Pera (Fdi): "Ha detto cose che pensano in tanti, ma era meglio non scriverle..."
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Caso Vannacci, Pera (Fdi): "Ha detto cose che pensano in tanti, ma era meglio non scriverle..."

Marcello Pera sul caso del libro del generale Vannacci: "Ha detto cose che in Italia, ma anche all'estero pensano in molti. E che, però, come ufficiale dell'esercito non poteva dire".

Caso Vannacci, Pera (Fdi): "Ha detto cose che pensano in tanti, ma era meglio non scriverle..."
Marcello Pera, ex senatore d'Italia
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24 Agosto 2023 - 10.02


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Marcello Pera, esponente di spicco della destra italiana ed ex presidente del Senato, si accoda a coloro che “giustificano” le parole del generale Roberto Vannacci, pur non condividendone l’opportunità di esternarle.

«Ha detto cose che in Italia, ma anche all’estero — basti pensare allo scandalo Usa sui gay nell’esercito — pensano in molti. E che, però, come ufficiale dell’esercito non poteva dire perché per chi indossa una divisa, o una toga, il dovere di rappresentare l’istituzione prevale sull’espressione del libero pensiero secondo una ragionevole interpretazione della Costituzione e delle norme delle gerarchie e degli ufficiali dell’esercito». 

«Crosetto ha fatto bene. Era il ministro, non solo un esponente di FdI. Aveva il dovere di tutelare la difesa e le Forze armate da ogni colore politico. L’ufficiale non rappresenta solo se stesso, ma parte dello Stato».

«Vannacci usa slogan facili che raccolgono consensi nelle strade e nelle piazze e siccome i voti non olezzano è possibile che si candidi. Ma non gli auguro di entrare in Parlamento. Sarebbe il primo deluso. Dallo scoprire che tutte le cose che dice rimarranno lì. Quindi ci pensi bene, perché dall’altare alla polvere vince la legge di gravità. E poi torna il dovere di rispondere al capogruppo. Oggi è l’eroe del giorno, domani sarà un numero per la chiama». 

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Esiste una cupola del pensiero unico? «Sì che esiste. Se organizzo una processione del Corpus Domini me la bloccano perché intralcio il traffico. Se è una manifestazione pro lgbt divento un eroe». Ha ragione Vannacci? «Sì, ma c’è modo e modo. Quando si dà libero sfogo alle opinioni, indipendentemente da quelle che si hanno, credo che l’autocensura sia necessaria: un po’ di ipocrisia rende omaggio alla verità», risponde.

Tra l’altro in questo momento è «meglio parlare di Vannacci che di immigrazione, pensioni, tasse. I conti non tornano. Il governo è seriamente impegnato. E la premier Meloni ha capito cosa si può fare e cosa no. Il giro di boa saranno le elezioni europee».

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